Mocasarrà avv. = Quando sarà
I più raffinati che non volevano usare il solito mocajì, dicevano mocasarrà = letterale: ora che sarà = quando sarà il suo tempo.
Quindi il tutto viene proiettato in un futuro più o meno prossimo, e molto vago e incerto.
Luìgge, mò ca te spuse, m’ha da ‘nveté au spusalìzzje? Eh, mocasarrà… = Luigi, quando ti sposi mi inviterai alle nozze? Eh, quando sarà (se, come e quando….).
Mattöje, mocasarrà, l’ha da vènne ‘sta chése? = Matteo, quando sarà il tempo, la venderai questa casa?
Quel mocasarrà sottintende, ad esempio, quando morirà tua madre e avrai la completa disponibilità dell’immobile, o quando sposerà tuo figlio ed avrai bisogno di capitale, ecc.
Fattori di cui entrambi, il richiedente e l’interlocutore, sono a conoscenza. Più che altro chiarisce che il primo è interessato, come in questo esempio, all’acquisto della casa.
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