Jì sèmbe ‘na canzöne loc.id. = invariabilmente, in modo monotono o ripetitivo.
È una cosa immutabile, sempre la stessa, cadenzata, senza sosta. È sempre la solita musica.
Quando si spera invano di trovare un mutamento all’andamento dei fatti, una variazione al tran tran quotidiano, una svolta nella politica, un aggiornamento nel lavoro, si sbotta col dire: ma jì sèmbe ‘na canzöne = Ma è sempre la stessa solfa (due note sol-fa).
A proposito di canzone mi viene in mente Mina che non voleva più caramelle: «Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai!»
Uffà, jì sèmbe ‘na canzöne! Vuletàmele a tarandèlle. = Uffa, che monotonia! Cambiamo argomento
Similmente si dice anche pigghjàrla a canzöne quando un’azione diventa ripetitiva, monotona, abituale o viene fatta per vizio.
Eh, l’ho pegghjéte a canzöne: tutt’i matüne sbatte ‘u tappöte före ‘u balecöne! = Eh, costei ogni mattina sbatte il tappeto fuori dal balcone!
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