Scurènze

Scurènze s.f. = Annebbiamento

È usato nella locuzione scurènza d’ucchje per indicare un offuscamento della vista dovuto a malore, tanto da sentirsi mancare, quasi da cadere in deliquio.

Usato anche come equivalente delle locuzioni in lingua “andare il sangue alla testa” e “non vederci più” come causa di gesti incontrollati a seguito di una solenne arrabbiatura. Insomma una reazione forse spropositata ad una ingiustizia, ad un torto, ad un’offesa.

Sicuramente deriva da scurènze deriva da scuro, buio.
In effetti un attimo prima di svenire si “vede” tutto nero. Insomma si è preda di una scurènza d’úcchje.

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