Ceccjöne vècchje loc.id. = Bamboccione
Semplicione, adolescente che vuole fare i giochi fanciulleschi con i bimbi più piccoli.
La sua mole talvolta sicuramente lo avvantaggia, per esempio nella corsa. Allore quelli che intervengono a sedare le inevitabili dispute, gli dicono che lui è ceccjöne vècchje, ossia che non deve competere con gli altri che sono in condizioni di inferiorità.
La madre per dissuadere il suo bimbo dal frequentare un gruppo turbolento, gli dice: nen ce jènne, ca quìdde so’ tutte ceccjüne vjicchje = non andarci che quelli sono tutti grandi e grossi (rispetto a te, e perciò saresti a disagio con loro).
Notate il plurale: ceccjüne vjicchje
Lo stesso dicasi del bulletto che è forte con i deboli, ma debole con i forti. (Scusate questa Massima: mi è scappata, senza riflettere).
Sator commenta:
“ma perchè si dice “ceccjöne vècchje”? non è che per caso significa testualmente “seppione vecchio” (anticamente la seppia oltre che sìcce era detta anche cèccje) e quindi per indicare uno che spicca per grandezza tra gli altri come una grossa seppia tra le altre seppie di dimensioni normali?”