Temènze sf = Timore, soggezione, rispetto, riguardo
Indica uno stato d’animo interiore, come di trepidazione, di soggezione, di rispetto, di apprensione.
Un sostantivo che sta scomparendo. Peccato perché ha un bel suono ed è comprensibile anche se lo si sente per la prima volta, a causa della stessa radice di “temere” da cui deriva.
Era usato nell’italiano antico: infatti si trova proprio “temenza” a partire da Boccaccio nel XIV secolo, e credo fino agli scrittori del Novecento. Trovo che sia un termine elegante.
Nel nostro dialetto era usato fino alla generazione precedente l’attuale, ossia fino agli ani ’60. .
Nen töne temènze de nesciüne = Non ha timore di nessuno.
Ricordo che mia madre quando mi rimproverava per qualche marachella, commentando il mio atteggiamento un po’ di sfida, diceva che io avevo pavüre senza temènze = paura senza timore. Ossia che la mia “paura” era solo finzione…
Ma ero in età pre-scolare e mi fu risparmiata più di una volta la meritata sculacciata.
Ringrazio l’amico Nardino Mastroluca per il prezioso suggerimento.
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