Tag: verbo intransitivo

Scussié

Scussié v.i. = Bighellonare, vagare

Spostarsi da un luogo a un altro senza un programma preordinato, spec. per svago o divertimento.

C’entrano le cosse = le gambe, perché dovrebbero stare ferme invece di andare sempre in giro senza il controllo della mammina: (spezzéte de cosse!)

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Scuscenàrece

Scuscenàrece o škuškenòrece  v.i.= Crollare sotto un peso eccessivo.

Esempio: “Nen ce l’ho fatte cchiò, e c’jì skuskenéte” = Non ha retto il peso e si è sconnesso (I Napoletani dicono “scunucchiato”, cioè non sorretto dalle ginocchia).

Può derivare dal fatto che il materasso e i guanciali al mattino appaiono affossati, sopo aver sorretto il dormiente. Quindi sfatti, sformati

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Scurdé

Scurdé v.i. = Dimenticare, scordare

1) Scurdé = Dimenticare. Non ricordare più qlcu. o qlco.

2) Scurdé = Far perdere l’accordatura ad uno strumento musicale.

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Scumbetàrece

Scumbetàrece v.i. = sconfortarsi, avvilirsi. In italiano esistono tanti sinonimi: scoraggiarsi, avvilirsi, sgomentarsi, spazientirsi.

Quando c’è da adoperarsi attivamente, e la mole di lavoro da eseguire è stimata eccessiva per le proprie forze, si viene assaliti da sgomento, da sconforto.

Qualcuno di buona volontà si dà coraggio: affurtecàmece i màneche = rimbocchiamoci le maniche, iniziamolo questo lavoro, diamoci da fare!

Vedi anche (→clicca) scumbedènze , sinonimo di scumbüte = sconforto, scoraggiamento

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Screscendàrece

Screscendàrece v.i. = Lievitare troppo

Detto della pasta, gonfiarsi per effetto della fermentazione del lievito oltre misura con conseguenti cattivi risultati nella panificazione.

Deriva da crescènde = lievito madre, lievito domestico.

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Scialepjé

Scialepjé v.i. = Parlare con blesità

Parlare con difetto di pronuncia di alcune consonanti (L, R assente o alla francese, S, SH).

Giuànne scialepejöje = Giovanni parla con difetto di pronuncia (non credo che esista in italiano bleseggiare…)

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Sciuscé

Sciuscé v.i. = Soffiare

Soffiare nel senso specifico di soffiare sul fuoco per attizzarlo, o soffiare dal naso per liberarlo dal muco.

Si usa anche una forma riflessiva sciusciàrece = soffiarsi, ventilarsi, arieggiarsi

Scióscete ‘u nèse, nen surchjànne = Soffiati il naso, non tirar su.

Fé càvete, scióscete p’u vendàglje = Fa caldo, arieggiati col ventaglio.

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Scasé

Scasé v.i. = Traslocare

Portar via i mobili e le masserizie da una casa per andare ad abitarne un’altra.
Attualmente per traslocare possiamo avvalerci di Aziende specializzate che usano autocarri imbottiti e che dispongono di imballatori e stivatori  espertissimi.
Una volta, per i traslochi nella stessa città,  si noleggiava dal carradore un carrettino spinto a braccia e si impegnavano tutti i membri della famiglia per smontare-caricare-trasportare-scaricare-rimontare le poche masserizie delle modeste abitazioni di una o due stanze ubicate quasi tutte a piano terra (i cosiddetti “sottani”).

Esiste il sost. ‘Nghése e schése= alloggia-trasloca, per definire qlcn che cambia spesso casa perché sfrattato per morosità. Un poveraccio insomma.

Códde jì ‘nu nghése e chése = costui non ha fissa dimora, è uno sventurato, sfrattato per morosità.

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Scappellàrece

Scappellàrece v.i. = Scappellarsi

Oltre al significato letterale di salutare togliendosi il cappello, in segno di ossequio o di deferenza, significa anche fare il leccapiedi a qualche pezzo grosso per ottenere favori per sé o per altri.

Me so’ jüte a scappellé per fàrete trué ‘nu poste! = Sono andato ad umiliarmi per farti avere un impiego, un lavoro.

Ejü mò m’agghja jì a scappellé mbàcce a jìsse? Ma mànghe ‘na vòlte!= Ed io ora dovrei andare a inchinarmi davanti a lui (ossequiarlo)? Ma nemmeno per sogn

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Scapparecìnne

Scappàrecinne v.i. = Fuggirsene

In siciliano, voce ormai accettata anche dal Vocabolario Zingarelli, dicesi fuitina, scappatella.

Vale qui quello che ho spiegato con menàrece jìnde, che vi chiedo di visitare cliccando qui.

La differenza tra menàrece jìnde e scapparecìnne è solo sul luogo dove si consumava l’atto d’amore, ossia se esso avveniva nel domicilio della fanciulla (jìnde = dentro casa sua) o fuori di esso, presso compiacenti ‘complici’ che fornivano loro una camera temporaneamente, fintantochè le cose si fossero appianate con il ritorno a casa dei due colombi ‘fuggitivi’.

Se pàtete nen völe, scappamecìnne! = Se tuo padre non vuole, fuggiamo via insieme!

Quando io ero proprio piccino, e sentivo che due fidanzati se ne erano scappati, immaginavo un inseguimento per le vie di Manfredonia!…Gli sposi avanti che correvano e le guardie o i genitori di entrambi dietro di loro, come nelle comiche dei film di Charlot! ? ?

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