Lambasciöne s.m. = Muscaro
Pianta delle liliace (Muscaro comosum). I Botanici la chamano anche con il sinonimo Leopoldia comosum.
Lambasciöne (al plurale fa lambasciüne) probabilmente deriva dal tardo latino lambadionem.
In italiano si dovrebbe chiamare “Mùscaro” o “Cipollaccio selvatico”, ma ormai tutti lo conoscono con questo “nostro” nome regionale, entrato trionfalmente nel prestigioso Vocabolario Zingarelli.
Termine talora usato in modo spregiativo per indicare qlcn un po’ fessacchiotto. ‘Stu lambasciöne! = Questo sempliciotto!
Contesto vivacemente perché il “lampascione” ha un bulbo dalle proprietà straordinarie.
Molto apprezzato nella gastronomia pugliese, è ritenuto addirittura un potente afrodisiaco. I lambasciüne sono eccellenti lessati e conditi col olio e aceto, conservati sott’olio, fritti o in “tielle” con l’agnello o le verdure
Forse non tutti sanno che provoca anche dirompenti effetti indesiderati che… sono nocivi per l’ambiente a causa degli abbondanti gas d’intestino. Roba da buco nell’ozono!
Nel Salento sono detti pampasciuni o in un italiano antico vampagioli. In Campania vampasciuolo.