Tag: sostantivo maschile

Djitöne 

Djitöne s.m. = Dito grosso, Pollice e Alluce

Significato letterale: ditone, dito grande.

Ovviamente si riferisce sia al pollice delle mani, sia all’alluce dei piedi.

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Cuzzètte

Cuzzètte s.m. = Nuca

Occipite; estens. la parte posteriore del collo, Familiarmente dicesi collottola.

Quando tornavamo dal barbiere, immancabilmente qlcu dava uno schiaffetto sulla nuca, perché si doveva ‘ngegné ‘u cuzzètte = inaugurare la collottola.

Per estensione si intende indicare con cuzzètte la parte posteriore di un arnese. Per esempio l’accetta ha una parte detta tàgghje = taglio e quella opposta, sopra l’occhio dov’è infilato il manico, chiamata cuzzètte, che può essere adoperata come martello d’emergenza.

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Cùzze

Cùzze s.m. = Occipite, collottola

Vale qui quanto già detto per cuzzètte, di cui praticamente è un diminutivo.

Lo vedo collocato sia come parte posteriore di un arnese, per esempio dell’accètta, usata talvolta come improvvisato martello e sia per significare una grossa nuca di adulto.

Così forse è meglio spiegato anche il soprannome Rangecùzze.

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Cutüne

Cutüne s.m., top. = Pozzanghera

Pozza di acqua piovana, sporca e fangosa formatasi sulla strada o nei terreni.

Per estensione dice anche di stagno, laghetto al posto di ‘u léghe = il lago.

E cóste jì ‘nu léghe? cóste jì ‘nu cutüne! = E questo è un lago? Questo è una pozzanghera!

Esiste una masserìa in agro di Manfredonia detta proprio Cutüne, sulle mappe segnata come Cutino.

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Cusetöre

Cusetöre s.m. = Sarto da uomo

È un sinonimo di sàrte, nella versione un po’ antica, dal significato ovvio: cucitore, ossia chi per professione esegue lavori di cucito.

Generalmente, ‘u cusetöre designa il titolare della sartoria, il mastro; tuttavia può anche comprendere il lavorante, l’apprendista.

Ora non si usa più, né il termine, né il mestiere del sarto artigiano.

Mattöje che arte fé? Fé ‘u cusetöre = Matteo che mestiere esercita? Fa il sarto.

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Curtìgghje

Curtìgghje s.m. = Cortile

Area libera, scoperta, interna a un edificio o compresa tra più edifici contigui.

Terreno di giochi, protetti dal traffico, per i bambini del vicinato, prima dell’avvento della televisione..

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Currüfe

Currüfe s.m. = Stizza, irritazione, rabbia repressa

Moto di sdegno, causato dall’impossibilità di intervento per correggere un’ingiustizia o una mala azione perpetrata a danno proprio o di terzi.

È anche il cruccio represso di non aver conseguito o completato unìopera o un’azione secondo le proprie capacità o aspettative.    Spesso questa forte repressione, trattenuta a lungo, trova uno sfogo in uno scoppio di pianto.

Da non confondere con l’italiano “corrivo”, che significa condiscendenza.

Anche in Campania usano currivo, o corrivo con lo stesso nostro significato. A tal proposito riporto qui di seguito quello che il napoletano prof. Carlo Iandolo (1940-2016) scrisse in “Pillole linguistiche napoletane” a proposito di “currivo”:

«Accanto a un originario sostantivo sottinteso quale “impulso, umore, sentimento” ecc., ecco la probabile presenza dell’aggettivo (poi reso sostantivato) “conrosívus = incline a rodere”, usato in senso traslato. Del resto, anche la lingua italiana mostra frequenti casi di sostantivizzazione col suffisso “-ívus = volto a…, atto a…”: cfr. lemmi maschili come “distintivo, purgativo, educativo…” e specie femminili quali “aspettativa, prospettiva, corsiva / corsía…”
Anche nel nostro caso c’è la sincope, così com’è normale la trasformazione fonetica in “u” delle originarie vocali pretoniche: *curr(us)ívo > currivo = sentimento / impulso che induce al rodimento, all’ira. »

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Curlìcchje

Curlìcchje s.m. = Chiocciola di mare a torre

curlicchjeGasteropodo (CerithiumVulgatum) molto diffuso nei nostri mari. Viene spesso spiaggiato, La conchiglia a elica è molto allungata. Dà l’impressione di un fuso o di una trottola (‘u córle) da cui probabilmente prende il nome dialettale.

Comunque col nome generico di curlicchje si indicano tutte le chioccioline di mare, anche quelle commestibili.

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Cuppüne

 Cuppüne s.m. = Mestolo

Letteralmente significa un oggetto piccolo a forma di coppa.

Grosso cucchiaio spec. di metallo, di forma piuttosto incavata e fornito di lungo manico, usato in genere per travasare cibi liquidi o cremosi da un recipiente a un altro

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Cuppe

Cuppe s.m. = guadino, cono,

1) Guadino (o salabro) – retino da pesca a forma di sacco o di cono, fissato all’estremità di una pertica, utilizzata per la pesca dei molluschi in fondo al mare e talvolta per la raccolta del pesce dalle reti di maggiori dimensioni.

2) Cono – cono in genere: sia quello di cialda per il gelato artigianale, sia quelli di carta per porvi noccioline, semi di zucca, ecc.. dim. cuppetjille

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