Stangachiàzze agg. = Sfaticato
Persona molto pigra a cui piace vivere evitando il più possibile ogni sforzo e lavoro.
Si stanca addirittura a passeggiare il piazza.
È un aggettivo del gergo marinaresco, e vuole evidenziare specificamente le carni sode e massicce di certi pesci, come ad esempio quelle del tonno. ‘U tónne töne i carne bèlle e stagnìzze = Il tonno ha le carni belle e sode.
Per estensione si attribuisce a persone robuste, avvezzi alle fatiche fisiche, instancabili. Insomma nel significato di possente, prestante, aitante, vigoroso.
Ringrazio i lettori Aronne Del Vecchio per l’imbeccata e Luigi Rubino per la definizione corretta.
In origine era un aggettivo per indicare un cavallo da tiro, robusto, instancabile, così volenteroso di lavorare che spezzava i pettorali tanta era la foga e la gagliardia che metteva nel suo lavoro
Successivamente fu usato con ironia in indicare le persone scansafatiche, che non hanno alcuna voglia di lavorare.
Mattöje uà venì a darece ‘na méne? Sòrte de spezza-petturéle! = Verrà Matteo a darci un aiuto? Ma proprio lui che notoriamente è un grande pelandrone!
Spessedüte agg. = Inefficace
Aggettivo riferito principalmente a farmaci che non posseggono più la loro efficacia, perché scaduti.
Il Prof. Michele Ciliberti mi ha gentilmente fornito l’etimologia del termine. Anche questo è derivato dal latino ex potior, che significa “non avere più potere”, quindi anche “scadere”.
L’aggettivo spessedüte si riferisce anche a cibi, aromi, bevande, gesso, cemento conservati per lunghissimo tempo e che si sospetta che non siano più buoni.
Specificamente per gesso e cemento in italiano si dice “spresato” oppure “snervato”, cioè che non è più in grado di idratarsi, di fare presa, di indurire.
Per gli altri prodotti si possono usare dei sinonimi: inefficace, avariato, guasto, o altro. Ma il nostro “spessedüte” (che ha perduto la sua efficacia) è sicuramente più immediato e universale.
Quando io ero monello, assieme a un a gruppetto di ragazzini vivaci, andavamo a burlare il bravo farmacista don Carlo Giornetti in Corso Roma, gridando dalla strada verso l’interno della Farmacia: -“Don Carlüne, Don Carlüne, vènne i medeciüne spessedüte!” = Don Carlino vendei farmaci scaduti!
Immediatamente poi ce la davamo a gambe, temendo una sua reazione, che in verità non c’è mai stata, perché don Carlino Giornetti era un vero signore d’altri tempi.
Chiunque altro esercente si sarebbe precipitato da dietro il bancone fin sull’uscio del negozio ed avrebbe graziosamente urlato contro di noi fuggiaschi qualche colorito improperio [“ghjachiv’è mùrte e stramurte, ‘sti fij-de-zòcchele!”, ecc.] ma Don Carlino no, per merito della sua indole bonaria e del suo stile di gran signore. Me lo immagino addirittura con un mezzo sorriso in risposta alla nostra bravata…
La signorilità dei Giornetti è prerogativa anche dei suoi nipoti fino ai giorni nostri.
In italiano significa: pieno di speranza e ottimismo, che intravede una svolta degli eventi favorevole alle proprie aspettative.
In dialetto ha una valenza negativa, perché il soggetto non fa nulla, ma proprio nulla per la realizzazione dei suoi progetti.
Giuànne fé ‘u speranzùle = Giovanni si comporta da speranzoso, ottimista.
Insomma speranzùle quale sostantivo è diventato sinonimo di stangachjazze mazzangànne škenjille = pelandrone, scansafatiche, sfaticato, ecc.
‘Ssa lu pèrde a ‘stu speranzùle = Lascalo perdere quel fannullone.
1 : Spacchéte agg. = rotto, tagliato, spaccato.
2 – Fé ‘a spacchéte (p’a chjazze) = Fare una passeggiata per il Corso ed esporsi all’ammirazione degli altri con insistenza e vanto.
Söte agg. e s.f. = Calmo, seta, sete
1) Söte agg. = Pacato, sereno, controllato, tranquillo, quieto.
Esortazione ai bambini vivaci: Stàvete söte! = State quieti!
Di’ au mére: stàtte söte! Di’ al mare: resta fermo (impossibile)
2) Söte s.f. = La seta, fibra tessile ricavata dal bozzolo del baco da seta.
Tènghe ‘na camecètte de söte = Ho una camicetta di seta.
3) Söte s.f. = La sete, bisogno fisiologico di bere, che si manifesta con una sensazione di asciuttezza della bocca o della gola.
Me stéche murènne de söte = Mi sto morendo di sete.