Mazzangànne agg. e s.m. = Scansafatiche.
In italiano esistono molti sinonimi: fannullone, pigro, pigrone, poltrone, sfaticato, svogliato, sfaccendato, scioperato, perdigiorno, ozioso, indolente, bighellone, vagabondo, infingardo, buono a nulla (basta!). Per il contrario esiste solo “lavoratore”
Il dialetto come al solito è sintetico, stringato, essenziale.Il termine deriva da
mazza = bastone e
‘nganne = al collo.Si tramandano differenti versioni sull’origine del vocabolo:
A) – Era un’abitudine dei pastori quella di fissare al collare di alcuni ovini in sospetta malattia, una verga di traverso, per impedirne l’ingresso nella stalla, e per tenerli separati dalle altre pecore. Una specie di quarantena, di cordone sanitario per scongiurare il contagio.
Quindi “mazzanganne” designa un soggetto anomalo, malato, indesiderato, fuori dal numero dei virtuosi. Per estensione è passato dalle pecore agli umani.
B) – Il lettore Giuseppe dice che la mazza, intesa come bastoncello, veniva legata di traverso al collare dei cani golosi per impedire il loro ingresso nei pollai a far razzia di uova. L’amico Matteo Borgia è più specifico: «Si dice così perché al cane da guardia che non voleva lavorare si legava una mazza alla gola per impedirgli di tornare nella cuccia.»
C) – Recentemente ho captato un’altra versione di mazzanganne.
Ossia il soggetto pelandrone non si può chinare a zappare o a svolgere qualsiasi altro lavoro manuale, perché si comporta come se avesse una stecca di lungo nel collo, una “mazza in canna” (nella trachea o nell’esofago) quindi che lo tiene rigido e gli impedisce di curvare la schiena.
D) L’amico dott. Enzo Renato vede un’altra immagine, ossia un operaio che, cito testualmente, «…si attempa tenendo l’asta in mano dritta appoggiando l’attrezzo in terra. Il manico punta proprio il collo, ove si suole addirittura appoggiare il vertice della “mazza”. E così passa il tempo….svogliato; fino a quando non ti esorta l’altrui rimprovero.
Si dice pure : ” ‘Nganne, la vù.” = La vuoi proprio in gola! Non hai proprio voglia di farlo, di darti da fare.»
A favore della ipotesi B si è espresso il dott. Matteo Rinaldi, studioso del dialetto e co-autore (assieme a Pasquale Caratù) del già citato pregevole Vocabolario manfredoniano.
Lino Brunetti, a conferma della versione C), dice testualmente: «Io vado per quest’ultima spiegazione, anche perché ho sentito in un dialetto lombardo dire qualcosa su qualcuno che aveva la mazza di scopa al posto della colonna vertebrale, e non si piega a zappare».
Per par condicio si deve considerare anche l’ipotesi D).
Ad ogni buon conto nessuna versione depone a favore del soggetto mazzanganne!