Siccardüne agg. = Segaligno, smilzo, mingherlino, scarno.
L’aggettivo si usa soltanto nella descrizione di una PERSONA di corporatura esile. Si pronuncia anche seccardüne.
Non si dice ‘n’àreve siccardüne = un albero esile… Ma un ragazzo, un anziano una signora seccardüne, sì, specie se lo si evidenzia per distinguerlo dagli altri.
Derfiva da sìcche = secco, asciutto, nel senso di pelle e ossa,senza un filo di grasso.
Canuscjüte a Mattöje Ciucchetèlle? Códdu giòvene siccardüne ca venöve a sciuppé i féve a Fundéna Röse? = Conoscete Matteo detto Ciucchetèlle? Parlo di quel giovine che veniva ad estirpare le piante secche di fave a Fonte Rosa?
Ecco, seccardüne, magrolino, per distinguerlo dagli altri giovani presenti quella volta nello stesso luogo.
Si dice anche sìcche-sìcche = smilzo, e al femm. sècca-sècche = esile.
Ho sentito anche un epiteto molto simpatico: pülesìcche = magro come un pelo,
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