Quanne ‘a jatte nen ce sté, ‘u sòrge abballe
Quando la gatta non c’è, il topo balla.
Un vecchio Detto che evidenzia il fatto che, senza alcun deterrente o controllo, l’uomo si lascia andare ad eccessi, stravizi, malefatte, soprusi, ecc.
L’Italiano che è insofferente a qualsiasi coercizione o alle regole del vivere civile (codice civile, codice della strada, codice etico, regole comdominiali, rispetto del bene pubblico, ecc.), in mancanza di controllo si lascia andare senza pensarci un momento.
Disse un giornalista che a fianco di ciascun Italiano ci dovrebbe essere un Carabiniere per controllarne il comportamento. Poiché questo non è possibile, assistiamo purtroppo a scempi, vandalismi di ogni genere, tazze rotte di WC e vecchi frigoriferi lasciati nei punti più impensati, eccessi di velocità dei veicoli, rumorosità insostenibile dei motorini, rifiuti sparsi fuori dall’apposito raccoglitore, bottiglie vuote di beveraggi lasciate sui muretti, a pochi metri della “campana”, inosservanza delle file agli sportelli, ecc. ecc. L’elenco è troppo lungo per continuare. Perché se percorriamo in auto qualche strada extraurbana e vediamo in lontananza una pattuglia della Polizia Stradale rallentiamo istintivamente? In quel momento noi siamo i topi che temiamo la gatta…
Mi piace associare l’immagine di questo Detto ad una classe di scolari. Che succede se la Maestra dovesse lasciare l’aula per qualche minuto? Pensate che i marmocchi se ne stiano fermi, zitti e composti ognuno nel proprio banco?
Quanne ‘a jatte nen ce sté, ‘u sòrge abballe!
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