Vesazze

Vesazze s.f. =Bisaccia

Sacche accoppiate di stoffa pesante o di cuoio, di identica capacità e opposte, che i viaggiatori si mettevano sulla spalla o sulla groppa della cavalcatura.

Usata anche dai frati questuanti (i mùnece cercatöre) per raccogliere vettovaglie per la loro comunità.

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Verzjìre

Verzjìre sm = Verdura

Verdure in genere, e tutti i prodotti dell’orto. La gioia dei vegetariani.

Un vecchio Detto
La mòrte de li pólpe jì la cepòlle, e la salüte de l’öme jì lu verzjire. = La morte del polpop è la cipolla, mentre la salute dell’uomo è la verdura.

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Verzèlle

Verzèlle s.f. = Vergella

Deriva da verga, al vezzeggiativo vergella = verzèlle.

In metallurgia si intende il semilavorato di ferro “dolce”, laminato a caldo, a sezione piatta o rotonda, usato per fabbricare ringhiere, staffe, stipiti ecc.

Ferro dolce significa che ha basso contenuto di carbonio, e perciò lavorabile anche a freddo. Il ferro duro è l’acciaio lavorabile dopo forgiatura. La ghisa non è forgiabile e si usa dopo averne ottenuto le forme per colatura dalla fusione.

Ho sentito mio padre fabbro che la chiamava verzellüne = vergellina. Evidentemente di dimensioni minori. Quella che ricordo io, ‘a verzèlle, era di larghezza di cm 5, e di spessore di cm 0,5 ed è tuttora usata per i corrimano delle balconate.

‘A verzellüne larga cm 2 e spessa cm 0,3 cm. è usata per le decorazioni arricciate del ferro battuto, ad es. come tante “C” affiancate e sovrapposte in una intelaiatura, quale finestra per separare due ambienti.

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Versüre

Versüre s.f. = Versura

Unità di misura di superficie agraria, in uso nell’Italia meridionale fino al 1860, con valore diverso da luogo a luogo, il più diffuso è di 123,45 are, ossia di 1,2345 ettari, pari a 12345 mq.

Per trasformare la versura in ha (ettaro) dividere per 0,81004. Per il contrario, moltiplicare l’ettaro (ha) per 0,81004 e si ottiene la versura.

Sottomultiplo: il tomolo (1/4 di versura)

Con l’unificazione dell’Italia fu adottato in tutto il Regno il sistema metrico decimale, ma in agricoltura praticamente era adoperato solo negli Atti notarili di compravendita o di successione e nelle scritture del Catasto: i coltivatori ancora per un secolo hanno continuato a intendersi sulla base delle antiche misure.

Per indicare una persona dotata di intelligenza e cultura, si diceva che costui aveva quàtte versüre de cervjille = quasi cinque ettari di cervello. Come se il sapere e l’intelligenza si potessero misurare come un terreno seminativo.

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Verrüte

Verrüte agg. = Nerboruto, vigoroso.

Fornito di una muscolatura forte ed evidente. Possente e agguerrito.

Me sènde verrüte. che sso’ ch’àmma fé? = Mi sento pieno di vigore: che cosa abbiamo da fare?

Che è nella condizione giovanile di prestanza fisica, ricco di forza e vigore, specificamente per affrontare rapporti sessuali.

Il soggetto non ha problemi di erezione: più nerboruto di così…

Infatti l’aggettivo proviene dall’italiano “verro” ossia il maschio del maiale adibito esclusivamente alla riproduzione, come i cavalli stalloni. Quindi forte e potente come un verro. Insomma come un vero porco in tutti i sensi.

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Verròcchele

Verròcchele s.m. = Cavalletta, locusta

Si tratta della locusta migratoria, un insetto ortottero della famiglia degli Acrididi (Anacridium aegyptium), comunemente detta cavalletta, che si sposta periodicamente in sciami arrecando enormi danni alle coltivazioni di cereali.

La locusta è caratterizzata da due fasi: la fase sedentaria (o solitaria) e la fase migratrice (o gregaria).

Misteriosamente le migrazioni periodiche di massa avvengono ad intervalli molto irregolari, anche a distanza di decenni. Ma quando arrivano in sciami sono numerosissime e distruggono interi raccolti di frumento. Fu una delle bibliche piaghe d’Egitto.

In dialetto è al maschile, ‘u verròcchele, e si pronncia con la “ò” larga. Al plurale fa ‘i verrócchele, con la “ó” stretta.

verròchele s.m. (gr. broukos) Cavalletta, locusta

Quando non c’era la play-station i bambini si divertivano a catturare una cavalletta, metterla sotto un barattolo vuoto, con una pietra sopra. Si diceva che dopo una settimana l’insetto sarebbe diventato di celluloide (non esisteva nemmeno la plastica). Probabilmente sotto il solleone la povera bestia imprigionata nella latta si cuocesse agli infrarossi e disidratandosi lasciava visibile l’involucro disseccato e fragile.

Ho letto da qualche parte che verròcchele deriva dal greco  broukos.

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Vernùcchje

Vernùcchje s.m. = Bernoccolo

Piccola protuberanza sulla testa o sulla fronte dovuta a conformazione naturale o provocata da un trauma.

Succede spesso ai bambini che cadono e battono lo fronte sul pavimento.

Le nostre nonne avvolgevano una moneta nel fazzoletto e la ponevano in corrispondenza della protuberanza; dopodiché annodavano i due lembi e stringevano la fascia dietro la testa in modo che la moneta in essa contenuta esercitasse una pressione sul bitorzolo.

Non so quanto fosse efficace. Io credo che un po’ di ghiaccio avrebbe risolto il problema. Ma a quell’epoca non esistevano i frigoriferi domestici, e si arrangiavano alla meglio.

Suor Vincenza, quando all’asilo Stella Maris, io caddi rovinosamente dietro la spinta di un certo Franco, mi bagnò la fronte, prima della legatura della moneta, con un po’ di aceto.

Avevo tre o quattro anni, ma me lo ricordo perfettamente. E mi ricordo anche che, per calmarmi dallo spavento e dall’attacco di pianto, mi diede anche due spicchi di arancia rossa.

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Verdöne

Verdöne s.m. = Verdone (ornit.)

Il Verdone (Carduelis Chloris Chloris) è un fringillide che appartiene al genere dei carduelidi .

Nell’ornicoltura europea è senza dubbio il fringillide più allevato, data la sua facilità di riproduzione e la vasta gamma di mutazioni apparse ad oggi su questo simpatico pennuto.

Allo stato selvatico è diffuso in Europa e nel bacino del Mediterraneo.

Questo uccello si presenta con un corpo tozzo e possente che da l’impressione di un fringillide molto forte e robusto, la testa è tondeggiante nel vertice e piatta nella fronte, il collo molto corto e massiccio dà l’impressione che la testa sia attaccata direttamente al tronco. Il becco forte e robusto è di forma conica.

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Verdèsche

Verdèsche s.f. = Ghiozzo testagialla

Si tratta di un pesce di mare dalle dimensioni fino ad un max di 12 cm, della categoria pìsce de prote = pesci di “pietra” (di scoglio), della stessa famiglia dei “Gobiidei”, ossia dei “cuggioni”e dei “maccaroni“.
Questi pesci vivovno su fondali fino a 15 m. o fra le praterie della Posidonia oceanica.

Il nome dialettale si riferisce al loro colore vivace, giallastro tendente al verde.
Linneo, il grande botanico naturalista, gli attribuì il nome scientifico Gobius xanthocephalus che significa proprio “ghiozzo dalla gialla testa”.

Fra i pesci “di pietra” – ossia di scoglio – va annoverata anche la “landrosa” e la vavosa o bavosa.

Viene catturata con la lenza dai pescatori dilettanti. Difficile trovarla sulle bancarelle dei mercati. Carni squisite in umido.

Per curiosità in lingua italiana per verdesca si intende uno squaletto venduto a tranci e spacciato per pesce-spada, di cui è meno pregiato.

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Veramènde

Veramènde avv. Davvero.

Veramènde, o alla bórje? = Davvero o per burla?

Domanda rivolta a qlcn per accertarsi se dice o agisce sul serio o per scherzo, per burla.

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