Zappe de càvece 

Zappe de càvece s.f. = Zappa da calce

Arnese da muratore, simile ad una zappa, ma dall’asta molto più lunga.

Era usata prima dell’avvento delle betoniere fisse da cantiere per la preparazione della malta.
Si disponeva al suolo un mucchio di tufina, si aggiungeva (quando possibile) della sabbia di mare e si allargava a fontana, come quando le nostre mamme fanno l’impasto per le orecchiette.

Nella buca centrale si ponevano alcune palate di grassello di calce e acqua. Con questa zappa si rimestava manualmente ben bene fino ad ottenere la malta nella giusta consistenza.
SE si aggiungeva un po’ di cemento in polvere si otteneva la cosiddetta “malta bastarda”.

Con la pala si raccoglieva la malta in una caldarella a due manici (‘a còffe) e a spalla si portava ai piani superiori dove i “mastri” la stendevano per intonacare le pareti o per attaccare i conci di tufo.

Grazie a Dio ora esistono le gru per il sollevamento dei materiali.

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Zanzéne

Zanzéne s.m. = Mediatore

Qualcuno pronuncia Sanzéne o Sanzére

Mediatore d’affari, sensale per compravendite di granaglie, per locazioni di case o di terreni, o per combinare matrimoni (quest’ultima attività ora non è più usata).

In un certo senso si sono evoluti in Agenzie Immobiliari, Agenzie di Viaggi, Agenti di commercio.

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Zanne-zanne

Zanne-zanne agg. = Irregolare

Non riesco a trovare un termine di lingua italiana più appropriato che calzi bene con questo aggettivo che descrive un taglio di capelli mal riuscito a causa delll’imperizia del tonsore.

In effetti i capelli non sono stati tagliati uniformemente, e quelli rimasti scendono formando una cascata irregolare, anche se corti, come tanti grossi denti (‘i zanne) non allineati.

Qlcu dice anche che stanne tagghjéte schéle schéle = sono tagliati a scalette.

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Zanne

Zanne s.f. = Dente

Riferito agli incisivi umani di grossa dimensione.

Töne döje zanne! = Ha due incisivi (grandi)!

Si pronuncia con la z dura (tz)

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Zanghètte

Zanghètte s.f. = Cianchetta, zanchetta, suacia

La cianchetta (Arnoglossus laterna) è un pesce comune nel Mediterraneo. Vive su fondali sabbiosi o melmosi.

Ha il corpo piatto,simile alle sogliole, di forma ellittica ricoperto di squame, e gli occhi piccoli molto vicini tra loro posti entrambi sul lato sinistro.

Colorazione grigio-biancastro dal lato cieco, grigio-giallastro con punteggiatura scura dal lato oculare.

Lunghezza max. circa 20 cm.

Ritenuto di scarso pregio. Per friggere le zanghètte le nostre brave massaie le infarinano e le pongono nella padella unendole due a due per evitare che – dato il loro scarso spessore –  si possano bruciare cuocendo nell’olio bollente.

Figuratamente viene paragonata a una zanghètte una ragazza molto magra.

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Zambjitte

Zambjitte s.m.= Scarpone.

Sorta di calzature da lavoro, confezionate usando vecchi pneumatici, opportunamente tagliati e sagomati e fermati con legacci.
Un po’ come i calzari usati anticamente in Ciociaria, detti appunto Ciocie, costituite da suola con fasce che avvolgono il piede e i polpacci e che sono tenute ferme da due legacci che si incrociano.

Nella foto tratta dal web, si vedono questi strani calzari in versione africana, nella quale, al posto dei legacci, si vedono delle strisce incrociate forse fatti di gomma.

I zambjitte erano usati dai pastori e dai contadini, ma talvolta anche dai muratori, nell’immediato dopoguerra, allorquando la vita era grama per tutti, e un paio di scarpe da lavoro purtroppo non era alla portata di tutti.

Ritengo che il termine derivi dello spagnolo zapatos, cioè scarpe.

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Zambedù

Zambedù soprann.= Etimologia carente.

Non si conosce il significato del nomignolo. Non si sa nemmeno se sia originario di Manfredonia.

Noto negli anni ’50: era un tipo molto traffichino.

Voci di corridoio riferiscono che agiva on the border tra il lecito e l’illecito.

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Zajàgghje

Zajàgghje s.f. = Funicella, sagola

Grosso spago usato specificamente per far ruotare le trottole di legno. Abbinamento inscindibile: córle e zajàgghje = trottola e spago.

Usato per designare una cordicella non troppo lunga di cui si ha necessità: Dàteme ‘na zajàgghje! = Datemi una funicella

Il Prof. Michele Ciliberti (che ringrazio per l’imbeccata) asserisce che zajagghje deriva dal berbero “zagaja” che significa “fettuccia”, “cordicella”.

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Zah!

Zàh! escl. = Pussa via!

Espressione scherzosa usata per allontanare animali, specie o cani.

Scherzosamente mia suocera, quando voleva che qualcuno stesse alla larga, anche solo figuratamente, usava dire, imitando una parlata streuse:
Zah!, fà cchiù llà…, sò segnöra e nen me voglio alzà!

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