I chjàcchjere so’ cüme ‘i cerése: jüne türa l’ate 

I chjàcchjere so’ cüme ‘i cerése: jüne türa l’ate prov.

Le chiacchiere sono come le ciliegie, una tira l’altra.

Aggiungo, non me ne vogliano le donzelle, che quando due o più di loro si riuniscono, è vero che il Signore sta in mezzo a loro, ma proprio per questo  dovrebbero stare attente…

Il Signore ha infinita pazienza, ma se le… ciliegie sono troppe può capitare che si trovino la lingua bloccata… 🙂

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Canìstre

Canìstre s.m. canestro, cesto

Etimo certissimo: latino canistrum; greco kanastron

Indica un contenitore di varie grandezze, perlopiù in vimini o frammisto con coste di canna palustre.

Sempre di fattura artigianale, era dotato di un manico semicircolare, e veniva  usato nel mondo rurale per deporvi fichi, agrumi, fichidindia, olive, mandorle, lumache, uova, ecc,

Esistono anche dei sinonimi: Panére, panarjille = Paniere, panierino;  Cjiste, cjistarjille = cesto, cestino.

 

Con termine moderno si chiamano ‘i canestrelle quei molluschi bivalvi da noi sempre chiamati ‘i carècchje

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Assettàrece

Assettàrece v.r. = sedersi

Usato in forma riflessiva come lavarsi, vestirsi, ecc.

Deriva, come la maggior parte dei termini italiani e dialettali, direttamente dal latino: assedito/assideo/assido  nel significato proprio di sedersi
Questi latini usavano il verbo sĕdēre (leggi sedére come in italiano = stare seduto, e il verbo sīdĕre (leggi sìdere, con l’accento sulla “i”) =sedersi,mettersi a sedere. Spero di aver capito quanto letto sull’Enciclopedia Treccani…..

Quando ho dubbi linguistici o di altro genere mi metto a cercare nel web e spesso trovo una risposta soddisfacente. Una pratica che consiglierei di fare anche al sig. “Sottuttomì”.

M’assètte alla tàvele a mezzjurne e nen pòzze mangé quèdde ca vògghje! = Mi siedo a tavolo e non posso mangiare quello che voglio! Evidentemente devo stare a dieta…

Uagnü, assettàteve = Ragazzi, sedetevi.

Sïme jüte all’appjite a Seponde ,e po ce sïme assettéte au frìške sotte a l’àreve.= Siamo andati a piedi a Siponto, e poi ci siamo seduti all’ombra, sotto gli alberi

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Ammuccé

Ammuccé v.t. = coprire, nascondere, celare

Occultare qualcosa, anche in maniera figurata. Mantenere un segreto, non lasciar trapelare giudizi e intenzioni.

L’amico prof. Michele Ciliberti chiarisce testualmente che «il verbo deriva dal latino amicire che significa nascondere, coprire. Tanto che un mantello da indossare e, quindi, per coprirsi, veniva chiamato amictus.»  Vale a dire amitto in lingua italiana

Santa Wikipedia mi viene in aiuto immediatamente:
«L’amitto è una veste liturgica costituita da un panno di lino bianco e rettangolare munito di due nastri in tessuto, che viene indossato da ministri e ministranti con la funzione di coprire il collo.»

Insomma sèrve p’ammuccé ‘u cuzzètte!

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Pertüse

Pertüse  s.m. = Foro, pertugio

Buco, fessura, Per estensione si intende un. passaggio stretto, angusto

Deriva dal latino pertusum sup. di pertundo opp. da aperto .

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Addemuré

Addemuré  v.i. =  trattenersi, tardare, indugiare, fare tardi;

Etimologia: derivato dal latino demoror ; attraverso il francese demeurer  e lo spagnolo demorar .

La dominazione degli Angioini e dei Borboni ha lasciato una lunga traccia nel Sud Italia.

Lo stesso verbo è usato in Puglia, e Basilicata e perfino nel Catanzarese e in Sicilia.

Cum’jì ca Giuànne addemüre? = Come mai Giovanni ritarda?

N’addemuréte! = Non ritardate! Fate presto.

In Calabria e in Sicilia dicono ‘ddimuràri e addimurari.

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Sceròcche

Sceròcche s.m. = Vento di scirocco

È il nome di un vento che spira da meridione, caldo e umido perché attraversando il Mar Mediterraneo si carica di umidità.

Deriva dall’arabo shulúq, che ha lo stesso significato.

Nota fonetica: La “ò” di sceròcche =  scirocco, va pronunciata larga non come la ó di sceróppe = sciroppo

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Arrassé

Arrassé  v.t. = allontanare, distanziare, scostare.

Ho letto in un testo napoletano che questo verbo deriva  dall’arabo harasa che significa semplicemente lontano.  Tipica l’espressione campana arrassu sia = lontano sia, non sia mai!

Quindi anche i derivati  arrassé e arràsse, e (clicca qui→) daràsse  hanno una chiara etimologia araba.

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Nzìste

Nzìste o anche, con termine più antico, Ndìste.  agg. = Vivace, attivo, ingegnoso.

L’aggettivo è attribuito alla persona che usa proficuamente la sua intelligenza, la sua capacità risolutiva, la sua dinamicità

La sua valenza positiva desta sicuramente molta ammirazione.

E mmò lu frjiche a Giuànne! Códde jì acchessì ‘nzìste! = Non è per ora che(difficilmente) riuscirai a raggirare Giovanni. Costui è così sveglio e abile!

Nel dialetto napoletano invece si indica con “Ommo ‘nzisto” una persona spavalda, prepotente.

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U pólepe ce cöce pe ll’acqua söva stèsse.

U pólepe ce cöce pe ll’acqua söva stèsse.

IL polpo si cuoce con la sua stessa acqua.

Oltre che con il suggerimento culinario, questo Detto figuratamente asserisce e auspica che una persona capisca da sé, magari con ritardo, i suoi errori e scelga i rimedi più opportuni.

Insomma bisogna dargli tempo per riflettere con l’intento di farlo ravvedere..

Il lettore Gennaro Mastroluca, che ringrazio, è più sintetico:
«Non insistere nel cercare di convincere una persona dei suoi errori; col tempo saranno gli stessi suoi errori a dimostrargli che sbagliava».

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