Abbunàneme s.f. = Buonanima
Allorquando, nel corso di una conversazione, si nominava una persona deceduta, si diceva abbunàneme de … = la buon’anima di… , in segno di rispetto verso l’anima del defunto.
Me so’ sunnéte abbunaneme di pàteme….
Oppure: Me so’ sunnéte a pàteme, bbunàneme invece di abbunàneme.
Perché si è usata o si usa ancora tanta riverenza verso il defunto, era obbligatorio? Al Nord dicono “il povero Tizio”, “la povera Tizia”
Questa la mia opinione (opinabile): ritenendo che l’anima della persona si trovasse alla presenza del Creatore, la nostra chiamata in causa lo avrebbe sicuramente distolto per farlo avvicinare alla vacuità delle nostre povere chiacchiere.
Ovviamente la nostra intromissione sarebbe stata inopportuna perché è irriverente verso Dio.
Al femminile suona abbonàneme o bbonàneme
Quando si nominava una persona deceduta in giovanissima età, si usava al maschile benedìtte o al femminile benedètte.
Döpe tand’anne, mamme pènze sèmbe alla benedetta Luciüje = Dopo tanti anni (dal decesso), mamma pensa sempre alla povera Lucia.