Feleppüne s.f. = Vento freddo, Spiffero
Non è un’abitante delle Filippine, né il diminutivo di Filippo/a….
Si tratta di un vento secco di tramontana o più semplicemente di uno spiffero freddo e pungente, che provoca una sgradevole sensazione di gelo tra capo e collo.
Sono certo che quasi tutti i dialetti del Sud Italia usino questo termine.
Non so se il nome ha origine dalle Isole Filippine, ove soffiano gli impetuosi Monsoni.
Il termine, a prescindere da questo, è molto simpatico.
Qualcuno asserisce che si tratti di un prestito Lucano. A Tursi (comune collinare della provincia di Matera, patria del grande poeta Albino Pierro)
con riferimento al vento particolarmente pungente che spira colà dal rione della Chiesa di San Filippo Neri, il punto più alto della cittadina, sia stato coniato il termine fələppinə.
Ahó! Chiudüte quedda pòrte, ca möne ‘na feleppüne! = Ehi, chiudete quell’uscio, ché arriva uno spiffero!
Il verbo soffiare, spirare, come azione del vento si traduce con vutté = spingere (vòtte ‘u vjinde) o mené = colpire, lanciare, scagliare (möne ‘u vjinde).
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