Cumbére s.m. = Compare
Nel Centro-Sud equivale a padrino di battesimo o cresima o testimone di nozze.
Figura molto rispettata, acquisito come un vero e proprio membro della famiglia.
Talvolta assume una valenza negativa perché intende indicare un socio, complice in azioni disoneste o poco pulite.
Mò vöne Mattöje e ‘u cumbére süje = Ora viene Matteo e il suo compare.
Al femminile fa cummére = madrina.
Le puerpere chiamavano sempre cummére la levatrice, quantunque non ci fosse con lei alcun rapporto di cumbarìzzje = comparatico vero e proprio. Presumo solo per una forma di rispetto.
Quando si vuole indicare che un uomo sposato ha un’amante ‘a mandenüte, si dice ca töne ‘a cummére = che ha la ‘comare’. In linguaggio giornalistico moderno si dice che costui “è legato da affettuosa amicizia”.
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