Papalètte sop = Con la paletta.
Curioso soprannome.
Conoscevo Michele Talamo, pescatore, con questo soprannome.
Papalètte sop = Con la paletta.
Curioso soprannome.
Conoscevo Michele Talamo, pescatore, con questo soprannome.
Ho da poco appreso che il soprannome fu affibbiato ad una mamma che aveva già una numerosa prole, formata tutta da figlie femmine. Dopo l’ennesima nascita, un parente spiritoso esclamò: “Quest’jì ‘n’ata pecciacchèlle!” = Codesta neonata è sicuramente un’altra femminuccia.
Da qui è rimasto il soprannome, credo che sia tuttora usato.
Il significato letterale evidenzia una fibra resistentissima.
Ecco l’origine del nomignolo: c’era una povera donna infaticabile, sempre indaffarata, che lavorava in casa, senza soste, instancabilmente.
Una volta aveva avuto un figlio, e invece di stare a letto a riprendere le forze come fanno tutte le puerpere, il giorno appresso si alzò presto e andò alle sorgenti di mare per lavare i panni sporchi.
Quelle che la conoscevano, e sapevano che aveva da poco partorito, incontrandola là si meravigliarono, e le dissero: “Ma che, tjine ‘u pecciöne di firre?” = Ma che ce l’hai di ferro?
Io direi di acciaio inox!
Priatòrje s.m. e soprann. = Purgatorio.
Nella dottrina della Chiesa Cattolica, il Purgatorio è una dolorosa ma necessaria condizione di purificazione attraverso la quale passano quelle anime dei defunti che, pur essendo nella “Grazia di Dio” in punto di morte, non sono pienamente purificate. Esse soffrono per ripagare la Giustizia Divina infranta e, quindi, per ascendere al Paradiso e “vedere il volto di Dio” (Wikipedia)
Soprannome della Famiglia Pesante, noti commercianti di legnami, ex proprietari di sale cinematografiche.
Priatòrje s.m. e soprann. = Purgatorio.
Nella dottrina della Chiesa Cattolica, il Purgatorio è una dolorosa ma necessaria condizione di purificazione attraverso la quale passano quelle anime dei defunti che, pur essendo nella “Grazia di Dio” in punto di morte, non sono pienamente purificate. Esse soffrono per ripagare la Giustizia Divina infranta e, quindi, per ascendere al Paradiso e “vedere il volto di Dio” (Wikipedia)
Soprannome della Famiglia Pesante, noti commercianti di legnami, ex proprietari di sale cinematografiche.
Püle-ngüle sopr.
Letteralmente: pelo nel culo
Curioso soprannome attribuito probabilmente a qlcu che con mossa volgare si grattava in pubblico il suo deretano, come vediamo fare dai guitti nelle farse teatrali per suscitare l’ilarità del pubblico.
Soprannome di qlcu che evidentemente mangiava come Pantaguel.
Ricordo su Via Tribuna un’Osteria chiamata così. Forse era un’osteria con cucina: chiaramente quaranta uova servivano quale scorta per gli avventori che chiedevano qlcs da mangiare.
Sicuramente deriva da ràngeche; questo sostantivo ha due significati: granchio o graffio.
La mia ipotesi sul significato si orienta sul diminutivo dell’uno o dell’altro: graffietto o granchietto, per quanto un granghio piccolo si possa chiamare rangechìcchje. A meno che il poveretto con aveva un bel graffio sul collo (cùzze o cuzzètte)
È attribuito a una famiglia tuttofare: marinai, facchini, manovali. Gente semplice e volenterosa.
Soprannome diffuso nell’ambiente marinaro. Non so dare una spiegazione dell’origine.
Si sono sempre chiamati quidde Rasjille (quelli della famiglia…).
Forse in origine era Rascjidde, e poi Rascjille. Allora c’è un significato: sabbione di mare usato in edilizia.
Un bellissimo soprannome.
Il lettore Amilcare, cui va il mio ringraziamento, mi ha suggerito una completa spiegazione sull’origine del nomignolo.
” Era una famiglia che aveva un negozio di generi alimentari, negli anni 50-60, in Via delle Cisterne (ex Via Ten. Senigaglia). Esattamente, dopo la chiesa di San Matteo, in fondo a destra, angolo Via delle Cisterne-Corso Manfredi. Adesso ci dovrebbe essere un’agenzia di viaggi. Erano due fratelli e una sorella, la sorella era molto carina, e da qui il soprannome. Ricchezza (riferito al generi alimentari) e bellezza (alla sorella)”