Attenzione che la ‘ó’ va pronunciata stretta, quasi una ‘u’.
Un modo simpatico di chiamare qlcn, come per metterlo in guardia, consiste nel ripetere il nome o il suo diminutivo.
Uhé, Janna-jà, abbéde a te! = Ehi, Anna, Anna, bada a te! (stai attenta).
Sèppa-sè, quann’jì ca te respjigghje? = Giuseppina, Giuseppina, quando ti svegli?
Così anche per Jóccia-jócce. Si riferisce a Maria, Mariuccia, Matteuccia,
Mattia=Mattjócce=Jócce
Solo a Manfredonia il nome proprio Mattia erroneamente è ritenuto il femminile di Matteo, che dovrebbe essere invece, con un suono orrendo, Mattea!
In Basilicata ne ho sentiti di peggiori: Eustachia, Rocca e Rocchina…puah!