Stómbe s.m. = Moncherino
La parte superstite di un arto (superiore o inferiore) che ha subito un’amputazione.
Il termine deriva dall’antica voce longobarda Stumpf (usato anche nella lingua tedesca contemporanea) che significa proprio moncherino, ma anche tronco, ceppo. Insomma qualcosa di troncato, tagliato, mozzato.
Non voglio dilungarmi perché ritengo che sia indelicato scherzare su questo argomento.
Penso a quelle persone che hanno subito un incidente tanto grave da causare un’amputazione, non ho voglia di usare il mio solito tono canzonatorio.
Dal punto di vista linguistico devo però dire che in dialetto una persona priva della mano viene detta che ha il moncherino, come se avesse ricevuto un regalo: Töne ‘u stómbe, o töne ‘un stumbarjille.
Secondo me si dovrebbe dire Jì rumàste p’u stómbe = È rimasto con il moncherino. Ma nel parlato non si bada a tante sottigliezze.