Mìttele a nöme: “nen ce penzànne”

Mìttele a nöme: “nen ce penzànne” loc.id. = Rassègnati per la perdita del tuo credito

Alla lettera significa: Mettigli il nome: “non pensarci”

È un’esortazione  che si rivolge a qualcuno, in via amichevole, quando ci confida di temere per i suoi vecchi crediti in sofferenza, dopo aver constatato tardivamente l’insolvibilità del debitore.

Purtroppo è l’unico consiglio che si può dare ad un amico creditore che aspetta il rimborso da qualcuno, e che vede affievolirsi le speranze di ricuperare il duo avere, per l’evidente stato di insolvenza del debitore. Insomma un invito alla rassegnazione.

Il debitore insolvibile è colui che, per fortuna solo figurativamente, fé i büche ‘nghépe = fa i buchi in testa, oppure che làsse ‘i fusse = lascia i fossi, nel senso che lascia diversi conti in sospeso presso tante persone e non poi paga a nessuno.

In contabilità questi crediti si definiscono “in sofferenza” o “in contenzioso”. Nella vita reale si chiamano mìttele a nöme:”nen ce penzanne” = mettici una pietra sopra e non pensarci più, altrimenti ti rodi il fegato inutilmente.

Filed under: Proverbi e Detti

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