Scagghjùzze s.m. = Polenta fritta, con neo dialetto:”scagliozzi”.
(foto ilSipontino.net)
Si tratta di polenta, lasciata raffreddare, tagliata a fette della grandezza di una scatola di fiammiferi, e fritta in abbondantissimo olio di oliva.
Prodotto tipico pugliese, diffuso principalmente della Daunia e della Terra di Bari.
Le frittelle risultano croccanti all’esterno e morbide all’interno.
Si mangiano calde generalmente durante l’inverno.
Una volta i ragazzini le vendevano per le strade, tenute al caldo in un contenitore di latta con coperchio a sportellino incernierato, specie durante il periodo di carnevale.
Ricordo il loro grido: Scagghjùzze càvede uhé, scagghjùzze càvede e grùsse, uhé! = “scagliozzi” caldi, ohé, “scagliozzi” caldi e grossi ohé!”
I Baresi ritengono che si debbano chiamare “le scagliozze”, al femminile; secondo loro i Foggiani (e tutti i Dauni) si sbagliano.
Ma che ce frega, sono tanto gustosi, specie quando si mangiano belli caldi, che chiamarli in un modo piuttosto che in un altro è un fatto assolutamente trascurabile!
Negli ultimi anni, dopo un inspiegabile abbandono, c’è stata una riscoperta e fortunatamente ora si trovano tutto l’anno nelle pizzerie e nelle rosticcerie, per la gioia di tutti, Manfredoniani e no.
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