Oh, püle-pelòsce, e la pèlle de zja Nannïne ca cj’ammòsce!
Oh, püle-pelòsce, e la pelle de zia Annina che si affloscia!
Si tratta di una canzonatura in rima. Si pronunciava mimando il gesto della chitarra (gomito sinistro aderente al fianco, avambraccio sollevato a 90°, mano sinistra semiaperta e mano destra che “gratta” sullo stomaco)
A seconda della circostanza assumeva diversi significati:
*«Puoi dire ciò che vuoi, tanto non ti crede nessuno!»
*«Oh, come sei ingenuo!»
*«Credi ancora a queste cose?»
*«Non capisci che ti stanno beffando?»
Esistevano anche, sempre pronunciate schitarrando sullo stomaco:
-una forma breve: piloscia-piloscia!
-una variante: Oh,Nannüne! riferita all’originale zia Nannina.
Al giorno d’oggi nessuno si sognerebbe di cantilenare questo nonsense. Credo che i giovani ricorrano ad uno sbrigativo e pratico che [cazze] sté decènne!
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