Jì a pegghjé ‘i putténe a cavalle
Andare a prendere le “lucciole” a cavallo.
Talora veniva usato il verbo “angappé” = acchiappare, catturare.
Può sembrare il programma del Maresciallo dei Carabinieri in procinto di andare con i suoi uomini a fare una retata nei bassifondi.
Mi riferisco all’epoca in cui non c’erano le automobili a disposizione delle forze dell’ordine, e i loro spostamenti avvenivano con i cavalli.
Oppure dei tenutari dei bordelli che andavo a prendere le ‘nuove’ signore da avvicendare quindicinalmente nella loro lucrosa attività: ovviamente non con i mezzi pubblici, ma con i cavalli e la carrozza chiusa (landeau).
Più semplicemente fino agli anni ’60 il detto rappresentava una risposta evasiva a chi avrebbe voluto addentrarsi troppo nella propria privacy.
Addjì ca ve? Véche a pegghjé ‘i putténe a cavalle = Dove vai? Questi non sono fatti che ti riguardano.
Una specie di: quìste nen so’ cazze tüje!
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