A chi dé, a chi combromètte
Alla lettera significa: a chi dà (percosse) e a chi coinvolge, compromette.
È la definizione di un tipo gradasso, borioso, smargiasso, presuntuoso, spaccone e rissoso (per oggi basta).
Insomma meglio tenerlo lontano perché facilmente coinvolge gli astanti nelle sua fanfaronate. Vuole essere sempre al centro dell’attenzione, nel bene, ma sopratutto nel male. Vuole sempre avere prepotentemente l’ultima parola perché si ritiene infallibile, il migliore.
In Abruzzo dicono, in versione leggermente diversa accettata anche da noi, che il tizio a chi mena (percosse) e a chi promette (ossia minaccia di bastonare).
Ho ricevuto due commenti:
Lino Brunetti
Questa è la definizione che più spesso mi affibbiava la madre di un mio amico di giochi, quando avevo tre o quattro anni, dopo che avevo pestato suo figlio mio coetaneo, che si chiamava “Masino”.
Tomaiuolo Giuseppe
Secondo me, in definitiva, vuol dire non affidabile.
Io la sapevo così: “a chi da e a chi promette”.