Jöse s.f. = Chiosa, versaccio
Dovrebbe essere una spiegazione, un chiarimento di un fatto, di un discorso.
Molto più simpaticamente in dialetto la jöse indica un commento irriverente, sonoro e sguaiato, in risposta all’atteggiamento pomposo di qlcu che si atteggia troppo seriamente.
Non proprio la bellissima “pernacchia” di Eduardo De Filippo, ma un grido prolungato e calante di tono: Aaaaaaaaóoooh!!!
Per esempio se – fuori del tempo di Carnevale – appare per la via qlcu con cappello a bombetta, guanti e bastoncino da passeggio, ossia vestito come un dandy del primo ‘900, minimo si buscherà una jöse del tipo: “Aaaaaaaaahóooooh!!! Va fatüje, va!!!” = Ehi, va a lavorare (non vedi che sei ridicolo?)!
Che vé facènne pe’ sta giacchètte tutta lòrde! T’anna fé la jöse ‘mmizz’a chjàzze! = Che vai facendo con questa giacca tutta sporca (mentre il resto è in ordine). Ti faranno sberleffi mentre passeggi sul Corso
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