Abbucché v.t. = Corrompere, abboccare
Abbucché 1 = Corrompere. Si usa preferibilmente nella locuzione tenì abbucchéte, come per dire far contento qlcn, riempirgli metaforicamente la bocca con regalie, in attesa di futuri favori.
In questi anni si è usato l’eufemismo “bustarella” o “tangente” distribuite generosamente solo con l’intento di ingraziarsi il destinatario per ottenere grossi appalti di opere pubbliche. Il malcostume è purtroppo diffuso tuttora a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, nonostante la crociata di “Mani Pulite”. È cronaca quotidiana dei notiziari televisivi.
Ma questo andazzo si verifica anche nella vita di tutti i giorni, e senza rischi di commettere reati.
Un esempio? Dare una bella mancia al cameriere di un locale di cui si è abituali clienti, in modo che ci possa riservare un buon tavolo e consigliarci un buon piatto.
Entrare nelle grazie di un commesso per evitare la fila e sbrigare più rapidamente un’operazione bancaria.
Abbucché 2 = “abboccare”, che significa come in italiano:
-prendere con la bocca, mordere l’esca
-cadere in inganno, cascarci, farsi fregare
-parlarsi, avere un colloquio, conferire, riunirsi.
Ringrazio il lettore Antonio Sorbo per il prezioso suggerimento fornitomi.
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