Abbènge v.i. = dimostrarsi all’altezza, farcela.
Nen ce la fé abbènge = Non ce la fa a venirne fuori. Non riesce a sopportare.
Ritenevo che abbènge fosse la contrazione di “a vènge” (a vincere): non ce la fa a vincere, a sopportare, a completare un’azione con le sue forze, a uscire da una situazione difficile.
Invece ho scoperto casualmente che ci è pervenuto direttamente dal latino abvincere, riuscire a sbrigare un lavoro, farcela
Cϋme uà fé abbenge? = Come deve fare a cavarsela?
Mi ricordo di una memorabile gara tra il venditore di fichidindia e l’acquirente. Il primo li nettava velocemente col suo coltellino affilato, e il secondo li mangiava man mano che l’altro li apriva.
Insomma il tagliatore era più veloce, e il mangiatore, per quanto si sforzasse, non ce la faceva deglutire un frutto che un altro era già stato pulito.
‘Nce la faciöve abbènge oppure Nen l’abbengiöve = Non ce la faceva a soverchiare.
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