Accucchjé ‘a settande

Accucchjé ‘a settande loc.id. = Fare primiera, raggiungere un eccellente risultato.

La locuzione traspone, nel linguaggio figurato, un elemento del punteggio nel gioco popolare chiamato “Scopa”

La Scopa, al termine di ogni mano, prevede il raggiungimento di quattro punti, che possono essere divisi o patteggiati, secondo l’andamento della partita, tra i due giocatori (quattro se si gioca in coppia).

Si conteggia un punto per ciascuna delle seguenti voci:

– Carte-a-llonghe = Carte, numero di carte raccolte da ciascun giocatore. Si conteggia il numero maggiore di carte raccolte da ciascun giocatore durante la manche; sul mazzo di 40 carte napoletane, vince chi ne ha almeno ventuno.
 Carte-a-ddenére = Denari, numero di carte con seme di “denari”. Si conteggia il numero maggiore di carte “denari” raccolte da ciascun giocatore durante la manche;vince chi ne ha almeno sei.
 Sètte barjille = Settebello, Il punto va al giocatore che ha raccolto il sette di denari nel corso della mano; il settebello è chiamato – chissà perché – anche Sètte Gerjille, diminutivo di Ciro
– Settande = Primiera o Settanta. Quattro carte dello stesso seme con valore decrescente che si raffrontano con le quattro di altro seme in mano all’antagonista.

Ecco Wikipedia che mi facilita la descrizione della Settande:

Il termine “Primiera”, che deriva dal francese prime, significa letteralmente “premio”.
Il suo utilizzo italiano nell’ambito di alcuni giochi di carte è relativo proprio al suo etimo: chi riesce ad ottenere una certa combinazione con le carte riceve un premio che, nella maggior parte dei casi, equivale ad un punto.
Nome alternativo della Primiera è “Settanta” nel caso in cui si entra in possesso di tutti e quattro i 7 (Denari, Coppe, Bastoni, Spade).

Conclusione: accucchjé ‘a settànde vale guadagnare un premio, raggiungere un risultato eccezionale.

Scherzosamente si pronuncia quando si raggiunge un bel numero di amici, magari inaspettati, allegri o musoni non fa differenza, come per dire: “ti aspettavamo, mancavi solo tu!”.

 

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