Tag: Verbo transitivo

Sudeché

Sudeché (o anche suddeché) v.t. = seguire, inseguire

Credo che sia una metatesi di secutare dalla chiara matrice latina.

Ho sentito dire nel Salento: “La macchina dei Carabinieri me secùta“, mi segue. Chiara derivazione dal latino sequitur

La voce è antica ed è andata quasi in disuso perché ora viene pronunciata ancora solo le persone molto anziane.

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Sturné

Sturné v.t. = Ripristinare

Qlcu dice anche sturnì

Presumo che sia una storpiatura proprio del termine dotto “ripristinare”, cioè: riportare alle condizioni originarie, ricostruire.

L’operazione del fabbro consiste nel modificare a caldo la parte tagliente, deteriorata per l’uso, di uno strumento di lavoro, specificamente i vomeri, le zappe, i picconi da sterratore e quelli da tufaroli, le accette da boscaioli, gli scalpelli, ecc..

Spesso per compensarne il logorio, il fabbro sovrapponeva al taglio consumato un altro strato metallico, sempre a caldo, gli ridava la forma a martellate sull’incudine, e poi lo temprava raffreddandolo rapidamente nella pilozza dell’acqua per dargli durezza.

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Stujé

Stujé v.t. = Asciugare

Eliminare il liquido o l’umidità che bagna qlco.

Specificamente stujé indica che per asportare l’umido si adopera un assorbente di carta, di stoffa, di spugna, ecc. passandolo sulla parte intrisa.

Presumo che derivi dal francese essuyer = asciugare

Anticamente i pescatori, i contadini e i pastori dicevano anche stuscé.

Pìgghje ‘u mannüle e stüje i méne au uagnöne = Prendi un asciugamano e asciuga le mani al bambino.

Esiste la forma riflessiva stujàrece = asciugarsi

Ha’ fenüte? E stójete = Hai finito? E asciùgati.

Stujàteve ‘u mosse ca sté chjüne de süche = forbitevi le labbra (con il tovagliolo) perché recano tracce di ragù.

Quando si asciuga esponendo la parte bagnata al sole, all’aria, a una fonte di calore, ad una corrente d’aria, si usa il verbo assuché = asciugare.

Assuché ‘i pànne = sciorinare il bucato.

Quando per il tempo piovoso l’asciugatura avveniva in casa si usava un’intelaiatura sopra il braciere, chiamata appunto l’assüca-pànne

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Stucché

Stucché v.t. = Spezzare

Spezzare, specialmete riferito a fili, corde e simili sottoposti a trazione.

Spezzare riferito a corpi solidi, ossa, alberi, punte di matita, ecc. si dice quasi come in lingua spezzé.

In dialetto si usa stucché anche riferito a stoffa per confezionare un abito, una gonna, un indumento qualsiasi. Da non confondere con stucchjé= stuccare.

Me so’ stucchéte ‘nu vestüte = Ho comprato un taglio di stoffa per confezionare un vestito.

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Struzzelé

Struzzelé v.t. = Pulire

Per indicare una pulizia a fondo di qlcn o di qlcs si usa il verbo struzzelé = togliere le tròzzele (propriamente gli escrementi ovini e caprini che restano attaccati alla lana del vello…puah!), ossia eliminare la sporcizia.

In senso più scherzoso e colloquiale si dice struzzelé (anche struzzeléje) per indicare l’insieme delle azioni rivolte alla cura della propria casa, e della propria famiglia o di qlc persona anziana convivente.

‘A chése völ’èsse struzzeléte = La casa necessita di pulizia radicale.

Agghje struzzeléte a nòneme fin’a quanne jì mòrte… = Ho accudito mia nonna fino a quando è deceduta (spero con amore!).

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Struppjé

Struppjé v.t. = Storpiare

Rendere storpio un arto producendo una distorsione. Deformare, anche metaforicamente, qlcu o qlco.

L’hanne struppjéte de mazzéte = Lo hanno massacrato di percosse.

Sin. Stravesé = Sfigurare, rendere irriconoscibile, qlcu o se stessi per esempio a seguito di una rovinosa caduta.

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Stremé

Stremé v.t. = Stancare, somministrare l’Olio degli Infermi

1) Stremé = Stremare, stancare, estenuare qlcu con un carico eccessivo di lavoro.
Come sinonimo si usa sdrené e sdrenàrece.

2) Stremé = L’atto di ungere con l’olio degli infermi.
È un Sacramento della fede cattolica chiamato, fino al Concilio Vaticano II, “Estrema Unzione”.
Una pratica pietosa verso una persona moribonda per favorire il suo trapasso spirituale verso il Creatore. (Ricordate il Catechismo della dottrica Cattolica? “I Sacramenti istituiti da Cristo per la salvezza dell’uomo sono sette: Battesimo, Cresima, Eucarestia, Penitenza, Estrema Unzione, Ordine e Matrimonio)

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Streché

Streché v.t. = Strofinare, stropicciare, frizionare.

Passare in modo più o meno intenso una mano, uno straccio e sim. su una superficie per pulirla, lucidarla, ecc.

Strjìche bbùne ca ce uà lué ‘a nzónze = Stropiccia bene, ché se deve levare la sozzura.

Mìtte ‘u Sidòlle e strjìche p’a pèzze = Usa il Sidol e strofina con lo straccetto.

Non so se il “Sidol” esista ancora in commercio. Era un liquido in bottigliette da 100 gr. di latta, usato per lucidare l’ottone, l’argento e i letti nichelati.

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Arravugghjé

Arravugghjé v.t. = Avvolgere

Arrotolare qlcs attorno a un’altra o su se stessa. Avvoltolare, aggomitolare.

Arravùgghjete ‘a sciallètte ‘ngànne ca fé frìdde = Avvolgiti la sciarpa attorno al collo, ché fa freddo.

Arravùgghjéte ‘a léne e facjüte ‘nu bèlle ghjòmmere
 = Avvolgete la lana e formate un grosso gomitolo.

Certamente deriva direttamente dallo spagnolo arrebujar a sua volta probabilmente dal latino adrevoliare

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Stravugghjé

Stravugghjé v.t. = svolgere, srotolare.

Disfare ciò che era avvolto in precedenza. Dipanare un groviglio.

Insomma è l’esatto contrario di arravugghjé. = avvolgere

Ammessa anche la versione “sdravugghjé”, con la “d” al posto della “t”.

Sdravùgghje ‘sta lènze da ‘mbàcce ‘u vràzze = Srotola questa benda che è avvolta intorno al mio braccio.

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