Tag: sostantivo femminile

Sarte

Sarte s.f. e s.m. = Sarta, sarto

1) Sarta – Donna che esercita il mestiere di sarto, confezionando in partic. abiti per donna o per bambino;

2) Sarto – Artigiano addetto al taglio e alla confezione di abiti prevalentemente maschili.

La differenza nella descrizione del mestiere non è eccessiva. variano i destinatari degli abiti.

Come tutti gli artigiani, abilissimi, si appellavano con il titolo di Maste = maestra/o

Maste-Custantüne, Mast’Andunètte, Maste Cenzèlle, Maste Nicöle, ecc.

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Sangiüne

Sangiüne s.f. = Gengiva

Tessuto della bocca che ricopre le arcate dentarie.

Tènghe ‘i sangjüne abbuttéte = Ho le gengive gonfie (per una infiammazione).

Diffidate da quelli che dicono “gònfje” o “gunfjéte”….Parlano un falso dialetto. Si dice abbuttéte!

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Sàlvje

Salvje  s.f. = Salvia
La Salvia (Salvia officinalis) della fam. delle Labiatae, è una pianta originaria dell’Europa meridionale, è presente in tutte le regioni italiane, coltivata, e talora inselvatichita.

Le foglie di salvia vengono molto usate in cucina, per aromatizzare i cibi e facilitarne la digestione.

Vengono comunemente impiegate per condire pasta e gnocchi al burro, per preparare sughi, carni arrosto e in umido, pesci, legumi, oli e aceti aromatici. Le foglie possono essere fritte in pastella.

Proprietà terapeutiche: digestive, colagoghe, bechiche, espettoranti, tonico-stimolanti, antisettiche. Per uso esterno, come antinfiammatorio nelle infiammazioni del cavo orale. Insomma un dono della Natura.

Nella tradizione di Manfredonia la Salvia fino a pochi decenni addientro era sconosciuta. Come lo era l’origano nelle regioni settentrionali…
Ora gli scambi culturali hanno esteso le specialità locali alla diffusione nazionale. Figuratevi che ora in Romagna apprezzano i lambascioni pugliesi!

Tra le mille specie di salvia vi è la Salvia divinorum, che appare nella lista delle sostanze vietate dal Ministero della Salute perché contiene la Salvinorina A, dalle proprietà allucinogene e psicoattive.

Tranquilli, non è quella salvia domestica che coltiviamo nei vasi per aromatizzare il coniglio rosolato.

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Sagrestüje

Sagrestüje s.f. = Sacrestia (o sagrestia)

Locale della chiesa in cui i sacerdoti si preparano per le funzioni e dove si conservano gli arredi sacri.

Una volta era adoperata anche per celebrare matrimoni, diciamo non solenni, quanto la sposa era già incinta e ritenuta non degna di indossare l’abito bianco.

Comunque, dato che il matrimonio ha la dignità di un Sacramento, il Concilio Vaticano II ha tolto questa discriminazione. Tutti i matrimoni religiosi si celebrano ora nella Chiesa, a prescindere dall’eventuale gravidanza della sposa.

Purtroppo queste celebrazioni a volte non hanno nulla di religioso. La chiesa diventa una passerella per sfoggiare eleganza e sfarzo. Difatti il chiasso che si sente durante tutta la cerimonia evidenzia la totale mancanza di partecipazione dell’assemblea alla sacra liturgia.

Accettabile anche sagrestüne.

La persona incaricata della custodia e della pulizia di una chiesa, è detto sagresténe = sagrestano

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Sacche

Sacche s.m., s.f. = Tasca, sacco

1 Sacches.f– Sorta di sacchetto cucito all’interno di un vestito per riporvi piccoli oggetti che si vogliono portare con sé o applicato all’esterno e usato come guarnizione e rifinitura.

‘U cavezöne senza sacche nen serve a njinde = Il pantalone senza tasche non serve a nulla.

2 Sacche s.m. – Recipiente di juta, di carta o plastica, gener. lungo e stretto e aperto in alto, usato per contenere materiali minuti di varia natura (grano, farina, cemento, zucchero, ecc.)

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Sacca-mariöle

Sacca-mariöle s.f. = Tasca interna.

Tasca interna della giacca da uomo, in cui abitualmente si ripone il portafoglio.

Sovente è dotata di una linguetta ad occhiello per chiuderla con un bottone.

È chiamata così, presumo, perché nascosta, segreta (nascosto come un ladro).

Esisteva, all’interno della giacca, anche una tasca senza orli e bottoni per riporvi il pacchetto delle sigarett

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Rüte

Rüte s.f. = Ruta

Pianta arbustacea o erbacea della fam. delle Rutaceae (Ruta graveolensis L.) , perenne con fiori gialli o verdi e foglie aromatiche; frequente il suo uso in medicina e liquoreria.Si trova in abbondanza nei boschi del Gargano.

Le nostre nonne asserivano a ragione che ‘a rüte ogni méle stüte = La ruta, ogni malattia spegne, debella.

Proprietà terapeutiche accertate: emmenagoghe (facilita flusso mestruali) , sedative, digestive, carminative (facilita deflusso gas intestinali), vermifughe.

Qualcuno diceva che un rametto di ruta essicata portato in tasca fugava anche la paura in situazioni di pericolo…

A questo punto si è esagerato, attribuendo alla povera ruta virtù troppo ardite.

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Rüsce

Rüsce s.f. e s.m.= Carbonella, refolo, baldanza

1) Rüsce, s.f. = Sminuzzatura di carbone di legna, usata specificamente per ottenere rapidamente l’accensione e per alimentare il braciere. Mette a cènere söp’a rüsce = Coprire la carbonella con la cenere (così dura più a lungo).

2) Rüsce, s.m. = Alito di vento leggero, foriero del successivo rapido rafforzamento.
Mò ce jàveze ‘u rüsce = Ora si solleva una refola di venticello.
In ambiente marinaresco chiamano ‘u rüsce anche il rumore della risacca.

3) Rüsce v.i. = Prebollire, borbottare dell’acqua in pentola prima che inizi a bollire.
. Il verbo è difettivo, e viene usato solo alla terza persona singolare dell’indicativo presente.
A Cerignola pronunciano rousce (probabile derivazione dal latino rugire)

4) Rüsce s.m. = baldanza, spavalderia, disinvoltura.
È un termine decisamente desueto sentito solo recentemente e per caso. Non conoscendone il significato ho insistito per farmelo spiegare.
Indica la tracotanza dei ragazzotti per compiacersi del proprio fisico, specie in presenza delle pulzelle, perché diventi un’attrattiva per esse. Roba da palestrati che evidenziano la propria muscolatura come fanno i pavoni quando esibiscono a ventaglio la loro variopinta coda.
Le doti intellettive, ammesse che ci siano, restano chiuse nella loro scarsa scatola cranica.

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Ruffeléte

 

Ruffeléte s.f. = Folata, sbuffo, raffica di vento

Il termine è specifico, e per quanto superfluo, si accompagna al complemento “de vjinde” = di vento. 

In sostantivo italiano “refolo”, da cui potrebbe derivare, dà l’idea di una brezza piuttosto piacevole.
Invece ritengo più probabile che ruffeléte sia un rafforzamento di  “folata”, che già di per sé descrive un’azione improvvisa e piuttosto irruente.

‘Na ruffeléte de vjinde forte ò fatte rublaté ‘a varche = Una intensa folata di vento ha fatto rovesciare la barca.

Pe ‘na ruffeléte de vjinde ‘u ‘mbrellöne ce n’jì voléte pe ll’arje = A causa di una folata di vento l’ombrellone se ne è volato in aria.

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Rüche

Rüche s.f. = Rucola

.La Rucola è una pianta annuale della fam. delle Brassicacea.
Quella campestre ha il nome scientifico Eruca perennis, o i sinonimi Sisymbrium tenuifolium e Diplotaxis tenuifolia. La Rucola coltivata è nota come Eruca sativa.

Apprezzata fin da tempi antichi per il suo aroma speziato e piccante, la rucola viene molto usata nelle insalate e nelle salse; arricchisce di sapore i tramezzini, le pizze, esalta alcuni formaggi molli e può anche essere cotta a vapore.

Proprietà terapeutiche: vitaminizzanti, antiscorbutiche, aperitive, digestive. Qualcuno addirittura riscontra effetti afrodisiaci.

Oltre tutto questo, bisogna evidenziare che a Manfredonia viene lessata con le orecchiette, e condita con il sugo di pomodoro con le lumache campestri. Per gli amanti dei frutti di mare, nel sughetto vanno benissimo  i capirroni.

Una vera specialità. L’erbivendola Sepònde invitando le massaie a comprare la ruchetta da lei, intonava: Rüche e maccarüne stamatüne, uhé! = (preparate) rucola e maccheroni questa mattina, ohé!

Ora si vende quella coltivata nell’orto, che ha le foglie più larhe e carnose…ma non la sapidità di quella campestre.

È credenza diffusa che chiunque mangi la rüche de Sepònde = la ruchetta selvatica di Siponto, un po’ come accade a quelli che gettano una moneta nella Fontana di Trevi, sono destinati a tornare a Manfredonia, e con l’aiuto di Sante Lavrjinze = San Lorenzo, a restarvi definitivamente.

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