Tag: sostantivo femminile

Scumbedènze

Scumbedènze s.f. = Avvilimento, sconforto

È un sinonimo al femminile di scumbüte, che è maschile.

Spesso la parola tende a significare di sfiducia, pessimismo, scoraggiamento, demoralizzazione.

Tènghe ‘na scumbedènze ca nen sacce chjó che so’ c’agghja fé = Ho una sfiducia tale (in questo mondo, in me stesso, ecc.) che mi stronca ogni iniziativa.

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Scucchjandarüje

Scucchjandarüje s.f. = Sciocchezza, stupidagine, incoerenza.

Azione da (clicca→) scucchjànde

Argomento o azione completamente fuori luogo, difformi da qualsiasi aspettativa.

Parlare a vanvera, saltare di palo in frasca, dire stupidaggini al di fuori del contesto.

Si commettono tante sciocchezze anche solo aprendo bocca con argomenti non attinenti alla conversazione in atto in quel momento.

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Scròfele

Scròfele s.f. = 1 Scorfano. 2 Dado a galletto. 3 Toponimo

Scròfele 1 – Pesce marino, detto anche scorpena, (Scorpaena scrofa) con corpo tozzo, mimetico,(di colore rossastro e bruno) ricoperto da grosse scaglie e spine velenose. Carni squisite. va cotto in umido….e attenti ai pungiglioni. Il veleno è termolabile, quindi nessun pericolo dopo la cottura.

In diminutivo NON si dice scrufèlle, perchè questo sostantivo indica le ragazzotte un po’ leggere (vedi certe “serie” televisive) oppure le maialine da latte.
Il diminutivo di scorfano è screfezzöle.

Nome Inglese: Scorpion fish
Nome Francese: Rascasse rouge
Nome Tedesco: Drachenkopfe
Nome Spagnolo: Rascacio

Scròfele 2 – Dado a galletto, detto anche dado a farfalla.
Dadi speciali, d’acciaio o anche di plastica,  muniti di due alette, facili e rapidi da avvitare usando due dita,  utilizzate per il montaggio di parti rigide facilmente assemblabili.
Diminutivo: scrufelècchje

La Scròfele 3  è un toponimo di una zona della Puglia piana, verso Borgo Mezzanone.

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Screscetöre

Screscetöre s.f. = Adenite satellite.

Strascico doloroso, molto spesso accompagnato da tumefazioni o gonfiori lungo i muscoli e i tendini, dovuti a traumi o a ferite. Dolore trasmesso dai nervi nelle vicinanze della parte infiammata.

Per esempio, quando si gonfia una gengiva, il dolore del dente si propaga in alto fino alla tempia e in basso, lungo il collo fino, all’inizio del torace.

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Scorze

Scorze s.f. = Crosta, buccia

1) Crosta che si forma sulle ferite. Cade quando la lesione si è rimarginata.

‘I scorze ‘nghépe = Le croste sul cranio. Era uno spauracchio per costringere la famiglia a far uso molto moderato di olio di oliva nei condimenti, perché l’uso eccessivo di olio aveva come effetto secondario la comparsa di pustole e croste sulla testa. Ovviamente era tutto falso. Tutt’al più avrebbe potuto dare qualche problema di calorie…Ma allora nessuno le contava, perché erano sempre troppo scarse!

2) Buccia della frutta fresca e secca, e delle verdure in genere. Scorza, corteccia, guscio.

Una volta c’erano personaggi che rovistavano nell’immondizia alla ricerca di bucce di meloni, di fichidindia, di patate e di cavoli per nutrire i propri maiali.

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Scöpe

Scöpe s.f. = Scopa

Fino all’avvento della plastica, le scope erano assolutamente fatte con vegetali ed esistevano due tipi:

1) Scöpe-felìnje fatta con le infiorescenze delle canne di palude opportunamente intrecciate.
Si innestava ad un manico di legno (‘a mazze) per spazzare di fino i pavimenti, oppure in cima ad una lunga canna per raggiungere il soffitto a togliere eventuali ragnatele.

Morbida, flessibile, raggiungeva gli angoli più remoti da pulire.

2) – Scöpe de sciónghe fatta con giunchi di palude. Era dura, adatta ad un pavimento di basole o per l’esterno delle casi di campagna. Anche questa scopa si innestava alla mazza.

A confezionare queste scope, e anche canestri e cesti di giunchi palustri, si dedicavano due simpatiche vecchiette in un vano a piano terra di Corso Manfredi, di fronte al portone di Grieco e dell’antico Bar “Giannino Gatta” (non so l’attuale nome del bar).

Negli anni ’50 sono arrivate le scope di saggina, messe in commercio con tutto il manico, con le setole lunghe oltre 20 cm, di lunga durata.

L’avvento della plastica ha “spazzato” via tutti questi prodotti.

L’aspirapolvere li ha passati definitivamente nel dimenticatoio.

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Scolle

Scòlle s.f. = Cravatta

Il termine deriva dal latino “ex collum“, cioè, ciò che scende giù “dal collo”.(Ringrazio il prof. Michele Ciliberti  per questa preziosa precisazione)

Accessorio dell’abbigliamento maschile costituito da una striscia di stoffa colorata più larga a una delle due estremità, che viene annodata intorno al collo sul davanti allo scopo di nascondere la fila di bottoni della camicia, ritenuti antiestetici nel 1700.

Diminutivo scullüne s.m. (se preferite scriverlo in altro modo suggerisco scullïne)= Cravatta a farfalla, papillon.
Sinonimo cravattïne o cruattïne.

In origine era un fazzoletto da collo, ricamato o inamidato, usato per coprire la scollatura (da cui il nome “scolla” ripreso e tramandatoci dall’800) degli abiti maschili e femminili. Quindi, se vogliamo, il nostro termine scolle è più antico del settecentesco cravatte.

Infatti il sostantivo cravatte (usato ora al posto di scolle ) deriva dal francese cravate, derivante a sua volta dal termine croato hrvat, che vuol dire appunto “croato”. Infatti i cavalieri croati, assoldati da Luigi XIV, portavano al collo una sciarpa. In origine era apostrofata come “sciarpa croatta”, poi abbreviata in croatta e dunque in cravatta.

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Sciòlte

Sciòlte s.f. = Diarrea

Frequente emissione di feci liquide o semiliquide dovute a disturbi intestinali o a fattori virali.

Oltre che nella versione bisillaba sciol-te, si può pronunciare anche in modo trisillabo scio-le-te

Il termine, che sembrava un po’ troppo volgare, è stato ingentilito con diarröjeavvicinandosi al termine italiano.

Non mi piace, né il fenomeno viscerale, né il termine simil-italiano… Se la devo proprio nominare, io preferisco usare sciòlete.

Sciolte alla lettera significa proprio: sciolta, liquefatta, diluita, non densa.

Difatti come sinonimo esiste anche il termine sciugliemènde=scioglimento, liquefazione. Qualcuno per abbreviave dice anche scemènde.

Tenì ‘a sciòlte = Avere frequenti scariche diarroiche.
‘u crjatüre töne ‘a sciòlete = il poppante ha la diarrea.

Uà jì pe scòlte! o anche L’uà venì ‘nu sciugliemènde!= Deve andare per diarrea!

È un improperio tipico, lanciato contro qlcu che ha commesso un sopruso, un atto disonesto, che ha negato quanto dovuto, che ha approfittato oltre misura di quanto propostogli, ecc.

Gli si augura sì un bel malanno, ma che non sia proprio letale, da non portarselo poi sulla coscienza.

E adesso: Deodorante please!

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Scìgne

Scìgne s.f. = Scimmia

scimmiaLa scimmia è un mammifero appartenente all’Ordine dei Primati, molto agile e intelligente.
Allo stato naturale vive In Africa equatoriale. Altre specie vivono in sud-America e in Asia.

Fu molto popolare la scimmia hallywoodiana Cheetah (Cita), propriamente uno scimpanzè, che compariva in tutti i film di Tarzan.

Prima ancora della sua apparizione al cinema, era nota perché era un’attrazione dei vari girovaghi (circhi, artisti di strada) che sostavano nei paesi.

Usato come aggettivo (scigne) o come accrescitivo (scignöne) descriveva una persona sgraziata.

Al contrario, come vezzeggiativo scignarèlle, indicava una bimbetta che fa la smorfiosa.

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Sciavòrte

Sciavòrte s.f. = Agnellone

Nato di pecora che ha superato da poco l’anno di età.

Si tratta di bestia che si azzoppa e necessariamente dev’essere macellata e consumata in tempi brevi.

Non è ancora una pecora adulta, e per questo ha le carni meno tenere di quelle dell’agnello, ma sicuramente più gustose, specie se preparate a rijanéte o al ragù.

Per il fatto che la povera sciavorte  difettata non potrà essere sfruttata né per la produzione di latte, né per quella della lana (quindi praticamente inutile al tornaconto del pastore), il sostantivo nella forma aggettivata veniva usato come epiteto verso una donna poco virtuosa, svogliata e trasandata: praticamente inutile nell’economia domestica.

Allo stesso modo di quando usiamo asino o capra riferendoci a certi soggetti poco brillanti in intelligenza o in profitto scolastico.

Cungettèlle jì proprje ‘na sciavorte = Concettina è proprio una sciattona.

In questo caso è sinonimo di svertuéte (←clicca)

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