Škattamurte (o šcattamurte) s.m. = Becchino, beccamorto, affossatore
Persona addetta a inumare (‘nfussé= posare nella fossa) i morti, o a riesumarli (sfussé= torgliere dalla fossa) per tumularli nei loculi (nìcchje).
Secondo me questo termine deriva dal fatto che non tutti conoscevano il latino. Al termine della consueta preghiera prima della sepoltura, il sacerdote diceva “requiescat in pacem”, ossia riposi in pace.
All’orecchio del popolino l’imperativo “requiescat” era inteso come duplice invito: “rèquie-e-škatte”. L prima parte, “requie” , veniva capita bene come un’esortazione: “riposa”, ma quel misterioso ”scat” poteva sembrare l’invito finale a deporre il morto sotto terra.
Chi faceva quest’operazione? Ovviamente lo “schiatta-morti….”
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