Pelöse s.f. = Favollo
Si tratta di una specie di granchio più grande e robusto di quelli descritti alla voce “ràngeche”
Favollo (Eriphia verrucosa) appartiene alla famiglia delle Xanthidae. Si riconosce facilmente per le dimensioni, la forma robusta con le chele asimmetriche.
È particolare la dentellatura fine e frastagliata del bordo anteriore del carapace.
Viene catturato perché faccia da esca, legato vivo ad una pertica, per stanare i polpi in modo che il cacciatore possa arpionarli.
E pensare che per stanare la pelosa c’è voluto un pezzo di polpo!
Era noto un certo “Frìsche-Pàvele ‘i pelöse”, (Francesco-Paolo “le pelose”), un anziano ex pescatore che d’estate si aggirava per le scogliere dedicandosi alla cattura delle “pelose”. Ricordo anche che d’estate sotto il Castello di fronte allo Stabilimento di Titta c’era una persona che le vendeva ai bagnanti, già lessate e allineate sopra un piatto bianco.
A Vasto sono chiamati al maschile: i pelosi con cui condiscono, cotti nel sughetto di pomodorini, un tipo di pasta fatta in casa.
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