Mónne jöve, mónne jì, e mónne sarrà
Mondo era, mondo è, e mondo sarà.
Esiste anche una variante nei tempi verbali, senza alterare minimamente il significato di questo Detto antico: Mónne jì stéte, mónne jì, e mónne uà jèsse. = Mondo è stato, mondo è, e mondo ha da essere.
Il senso è chiarissimo: possono cambiare i mezzi, le condizioni di vita, le tecniche ecc., ma nell’animo dell’uomo albergherà sempre la stessa indole malvagia: tendenza alla sopraffazione, propensione allo sfruttamento, alle ruberie, all’egoismo, alla prepotenza, ecc. ecc..
Il latino Tito Maccio Plauto un paio di secoli prima di Cristo riassunse tutto questo in solo tre parole: “Homo, hominis lupus” (*)
Si cita questo Detto quando si vuole evidenziare come, negli eventi attuali, si verifichino i ricorsi storici, ovviamente in modo preponderante quelli con valenza negativa.
Fréte müje, ‘u mónne nen cange! Mónne jöve, mónne jì, e mónne sarrà! = Fratello mio, il mondo non cambia! Così era, così è, e così sarà!
Non è fatalismo, ma la mera constatazione degli eventi.
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(*)(tratto da Wikipedia)….L’italiano Antonio Gramsci, in una nota dei suoi Quaderni del carcere, ricorda che l’origine dell’espressione dovrebbe trovarsi «in una più vasta formula dovuta agli ecclesiastici medioevali, in latino grosso: Homo homini lupus, foemina foeminae lupior, sacerdos sacerdoti lupissimus» cioè “L’uomo è un lupo con l’uomo, la donna è ancora più lupo con la donna, il prete è il più lupo di tutti con il prete”….
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