L’acque fé ‘mbraceté i bastemjinde a mére
L’acqua fa marcire i bastimenti a mare.
La frase in se stessa non chiarisce molto un concetto che pare ovvio.
E’ la risposta ironica al padrone di casa che ci offre da bere dell’acqua.
– Vu’ ‘nu pöche d’acque? = Vuoi un po’ di acqua?
– L’acque fé ‘mbraceté i bastemjinde a mére = L’acqua fa marcire i bastimenti a mare.
Insomma il padrone di casa non l’aveva capito: non avrebbe dovuto offrire l’acqua all’ospite, bensì birra, o vino, liquore, caffé.
Un’altra simpatica risposta è:
– No, l’acque po’ vé alla spalle = No, l’acqua poi va alla spalla.
Qui il discorso è un po’ più serio.
In tempi in cui il riscaldamento nelle case era dato solo da un braciere a carbonella, le persone anziane si ammalavano di pleurite essudativa o di pleurite sierosa.
Questa malattia è un’infiammazione acuta o cronica della pleura con essudazione fibrinosa delle sue superfici e con presenza di essudato nella cavità pleurica, causata dal micobatterio tubercolare. Conseguenza: febbri e difficoltà respiratorie.
E non erano stati inventati ancora gli antibiotici!
Il popolino chiamava questa brutta malattia “l’acque alla spalle“.
Ecco perché era meglio il vino….L’acqua poteva infiltrarsi nella spalla!
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