Jastematöre s.m. = Bestemmiatore
Persona che usa sovente bestemmiare senza ragione i Santi, Dio e le cose sacre (clicca->) jastöme, anche come irritante intercalare.
Per estensione si intende con jastematöre anche persona con il vizio del (meno grave) turpiloquio, ossia che usa spesso e volentieri parole oscene, le cosiddette parolacce.
Faccio un solo esempio (di cui mi scuso in anticipo) che riporta una telefonata di rimprovero. La traduzione non è proprio alla lettera:
«Mattö’, strunzelöne, c’jì fatte l’une e mèzze, cazze! Quanne cazze t’arretüre? Sté ‘u piatte alla tàvele ca ce arrefrèdde, e che cazze!» = Matteo, accidenti, siamo arrivati all’una e mezza! Ma tu quando decidi di rincasare per il pranzo?
Mammamöje, Giuànne jì ‘nu jastematöre ca te fé škande! = Mamma mia! Giovanni è un bestemmiatore da far paura.
Al femminile è invariabile, non esiste un termine per bestemmiatrice.
In italiano esiste anche il termine biastematore, sicuramente di origine toscana, molto simile al nostro.
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