Fé accüme alla jàtte, ca fröche e škéme
Fare come la gatta, che fa sesso e nello stesso tempo si lagna.
Si cita questo Detto quando qlcu, come si dice in italiano, si lamenta anche della grazia di Dio, che non si accontenta del suo pur invidiabile stato (di floridezza finanziaria e salutare).
È nella natura dell’uomo la sua incontentabilità, apprezzabile solo se rivolta alla sete di elevazione culturale e spirituale.
Chessò ca te lamjinde! Cóste fröche e škéme accüme fé ‘a jàtte! = (Di) che cosa ti lamenti! Questo gode e si lamenta come fa la gatta.
Qlcu è più circostanziato e stabilisce la stagione degli amori felini: specifica ‘a jàtte de màgge fröche e škéme= la gatta di maggio, che gode e guaisce.
Grazie al lettore Sedum per il suo suggerimento.
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