Cianne jöve néte e la mamme l’avöve ‘nzuréte
Gianni era nato e la mamma lo vedeva già grande, sposato, affermato, realizzato.
L’amore di ogni mamma vede già nella sua creatura una persona di grande successo.
Il nome assegnato frugoletto, secondo le tradizioni di famiglia, è diverso: qualcuno lo chiama Tatte, altri Giuànne. Mia suocera, che era molto sfottente, lo aveva “battezzato” con un termine impertinente, e aveva coniato il verso finale:
ho avüte ‘nu fìgghje e l’avöve misse a nöme Dunéte.
Il proverbio vuole frenare coloro che, in termini temporali e nella foga del discorso, si proiettano in un futuro che va molto al di là del proposito attuale, il quale, proprio perché progetto, non stato ancora realizzato. Un passo per volta! Step by step.
Ad esempio, parliamo della patente di guida che nostro figlio intende conseguire, e già uno o l’altro dei genitori parla dei diversi modelli di automobile che potrebbe acquistare, del colore della carrozzeria, del tipo di assicurazione, di quanto costa l’uso dell’autorimessa o la sostituzione dei pneumatici dopo 40 mila km… ecc. ecc.
Calma! Vediamo prima se il ragazzo riesce a superare gli esami!
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