Chjàveche s.inv. e agg. = Chiavica
Il sostantivo femminile chjàveche indica la rete fognaria in genere e in particolare quella feritoia alla base del cordolo dei marciapiedi, una cateratta, per far defluire le acque piovane (o le cacche dei cani) direttamente nella fogna. Nelle giornate calde erano maleodoranti, per queste le hanno bonificate eliminandole.
In napoletano si chiamano “saettelle”: nei film i malviventi inseguiti in città vi buttavano la pistola per mostrare di essere “puliti” alla perquisizione della polizia.
Per estens.: Chiaveche s.inv. Persona brutta o spregevole (paragonata a una puzza insopportabile).
‘Nu chjàveche fetènde me stöve arrubbànne ‘a màchene = Un farabutto puzzone tentava di rubarmi l’automobile.
Quando qualcuno è stanco, spossato, dolorante dice: me sènde ‘na chjàveche = mi sento un cesso.
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