Chi nen sépe a vüje d’a chése, pòzza jì mùrte

Chi nen sépe a vüje d’a chése, pòzza jì mùrte

Chi non sa la via di casa propria, possa andarci morto.

Un grave rimprovero per coloro che non vogliono adoperarsi per cercare di fare gli interessi della propria famiglia.

Una volta c’erano degli sciagurati che trascorrevano troppo tempo nelle osterie invece di piegarsi a cercare un lavoro qualsiasi.
Parlo di lavoro di braccia, chiamato fatüje proprio perché faticoso.

Quando si facevano accompagnare, ubriachi, a casa, diventavano maneschi sulle proprie moglie che giustamente li redarguivano. Ed ecco il grido di disperazione delle quelle poverette: chi non sa la via della propria casa, perché distolto da abitudini malsane, è meglio che ci vada morto!

Qui il fatto di non sapere la via di casa, oltre che materialmente, è inteso anche in senso metaforico, come per dire non saper valutare i propri doveri, le proprie responsabilità.

Nota fonetica:
Come ho spiegato in Ortografia e fonologia, al punto 6.5. il gruppo di consonanti ‘ns si pronuncia ‘nz’.
Infatti quel nen sépe, si poteva scrivere anche ne’nzépe in quanto omofoni.
Ma se voglio dire non lo sa, dove non c’è l’incontro della n con la s, e quindi non avviene il fenomeno linguistico della sonorizzazione della s, tipico delle parlate meridionali, pronuncio ne lu sépe, con la s normale e non con la z.

Grazie a Enzo Renato per lo spunto fornitomi.

Filed under: Proverbi e Detti

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