Cazze

Cazze s.m. = Pene

Apparato genitale esterno maschile. Il pene è l’organo riproduttivo maschile, costituisce l’ultimo tratto delle vie urinarie, e viene chiamato anche membro virile.

Nella parlata odierna “cazzo” ha soppiantato l’ormai obsoleto (clicca→) pengöne. Assieme al siciliano “minchia”, è diffuso compreso in tutta Italia.

Il termine viene usato spesso nel linguaggio normale quale rafforzativo di un concetto, o come senso di impazienza, senza pensare a tanti sofismi sul suo significato anatomico:

Che cazze sté decènne? = Cosa diavolo stai dicendo?

Mantjine ‘sta cazze de schéle! = Reggi questa benedetta scala.

‘Stu cazze de Pavelócce ce mètte sèmpe ammjizze = Questo noioso Paolino si intromette sempre nei nostri discorsi.

E che cazze! (Forma breve EKK) = E che diamine! Ma insomma! Ma è sempre le stessa storia! Possibile? Ma non vedi che é tutto sbagliato? Potevi pensarci prima! ecc.

‘Stu cazze! = È la risposta generica nonsense a qualsiasi domanda inopportuna o molesta. I Romani dicono: “Sì, lallero”

Che cazze vé truanne? = Chi stai cercando? (Si vede che è nervoso?)

Addu cazze stéje ‘stu cazze de ‘mbrèlle? = Dov’è finito l’ombrello? (Si nota che ha fretta?)

C’jì presentéte cazze cazze = Si è presentato senza essere stato invitato (Si vede che è infastidito?)

‘Stru càzze ‘mpernacchiéte = Questo minchione addobbato con pennacchi (Si vede che è ridicolo e sciocco?)

Si’ proprje ‘nu chéca cazze = Sei proprio un rompiballe

Ha purtéte ‘sti cazze de dìsche? = Hai portati questi accidenti di dischi?

Töne ‘a chépe de càzze = Costui ha la testa senza discernimento, senza cervello, come un glande.

Grazzje au cazze! = Ti ringrazio per quello che mi stai dicendo, ma io lo sapevo già da tanto tempo. O anche: è ovvio che le cose siano così, non c’è bisogno di intervenir: hai fatto la scoperta dell’acqua calda! (Quelli più fighetti dicono: Grazzje a Orazzje = Ringraziamenti al sig. Orazio)

Te ne vjine cazze-cazze = Te ne vieni, con improntitudine, a fare una richiesta assurda.

Gli esempi possono continuare all’infinito: la fantasia non ha limiti.

Curiosità: il sostantivo in lingua italiana pene, dal latino pènem, acc. di pènis, probabilmente è stato costruito sul verbo latino/italiano pèndere. Quindi “pene” = quello che pende, che penzola.

Con il beneplacito dei maschietti che si vantano tanto delle loro capacità di sostenere prolungate erezioni….

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