Sgrumé v.t. = Sgrassare, deviscidare(*)
Specificamente significa togliere la mucosità che ricopre il polpo fresco, detta u lìppe (←clicca), mediante “arricciatura” dei tentacoli prima di passarlo in cottura.
Lo stesso verbo sgrumé descrive l´operazione che asporta il viscido delle anguille vive. Mia madre usava la crusca o la farina, e mia nonna addirittura la cenere per l´indispensabile pulitura del capitone.
Operazioni ben note alle popolazioni locali.
NB
(*) Nel tradurre sgrumé ho pretenziosamente inserito “deviscidare”, un verbo inesistente in lingua italiana. Rende bene l´idea, cioè quella di asportare il viscido da una qualunque superficie. Molto di più di quanto faccia il generico”sgrassare”.
Ho solo tentato di definire un verbo univoco, che qualifichi l´azione con estrema chiarezza, senza pretendere di creare un neologismo.
Spero che i Professoroni dell´Accademia della Crusca, ma sopratutto i miei lettori, mi vorranno perdonare!