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Sciònghe

Sciònghe s.m. = Giunco

Al pl. fa sciónghe, con la “o” stretta.

Il giunco (Juncus effusus) è un cespuglio acquatico, diffuso nelle aree umide, vive nei pressi di fiumi e laghi, nelle acque correnti pulite, ma spesso lo si trova anche vicino agli acquitrini. Si sviluppa a ciuffi, ricoprendo rapidamente ampie superfici.

I giunchi in cespuglio vengono detti anche mammazze.

Era raccolto nei pantani per ricavarne scope da giardino (scöpe de sciónghe), cestini per contenere ricotta o formaggi freschi, ecc

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Scöpe

Scöpe s.f. = Scopa

Fino all’avvento della plastica, le scope erano assolutamente fatte con vegetali ed esistevano due tipi:

1) Scöpe-felìnje fatta con le infiorescenze delle canne di palude opportunamente intrecciate.
Si innestava ad un manico di legno (‘a mazze) per spazzare di fino i pavimenti, oppure in cima ad una lunga canna per raggiungere il soffitto a togliere eventuali ragnatele.

Morbida, flessibile, raggiungeva gli angoli più remoti da pulire.

2) – Scöpe de sciónghe fatta con giunchi di palude. Era dura, adatta ad un pavimento di basole o per l’esterno delle casi di campagna. Anche questa scopa si innestava alla mazza.

A confezionare queste scope, e anche canestri e cesti di giunchi palustri, si dedicavano due simpatiche vecchiette in un vano a piano terra di Corso Manfredi, di fronte al portone di Grieco e dell’antico Bar “Giannino Gatta” (non so l’attuale nome del bar).

Negli anni ’50 sono arrivate le scope di saggina, messe in commercio con tutto il manico, con le setole lunghe oltre 20 cm, di lunga durata.

L’avvento della plastica ha “spazzato” via tutti questi prodotti.

L’aspirapolvere li ha passati definitivamente nel dimenticatoio.

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Mammazze

Mammazze s.m. = Giunco spinoso o Giunco marittimo

È una pianta della fam. delle Juncaceae (Juncus spinosus o Juncus acutus. e Juncus effusus) e cresce a cespugli in zone sabbiose ed umide ed in ambienti salmastri. Il fusto è ramificato e alto fino a trenta cm., rigido, acuto e pungente all’apice.

Il nome deriva dal verbo latino juncus, ossia congiungere, unire, legare, e rispecchia l’uso che si faceva di questa pianta.

Infatti il giunco, prima dell’avvento delle materie sintetiche che ne hanno soppiantato l’utilità, era usato:

-nella pastorizia, per la fabbricazione di fuscelli e canestri atti contenere ricotta e formaggio;
-in marineria, era apprezzato nel confezionamento delle nasse e per la cattura dei favolli;
-in agricoltura, per legare la vite, per costruire crivelli, e tutto quanto c’era da legare nelle attività campestri.

Dopo tutta la pappardella quasi scientifica, mi piace ora ricordare quello che diceva mia madre, quando mi “esortava” a usare il pettine:

Aggióstete quìddi capìlle! Assemègghjene a tanta mammazze! = Pettinati quei capelli (ritti e senza verso)! Sembrano tanti giunchi spinosi!

Nota linguistica:
Mammàzze è detto generalmente al plurale, per indicare il cespuglio ancora sul terreno;
Sciònghe (←clicca), detto spesso plurale sciónghe, con la ó stretta, per indicare gli steli, già tagliati e pronti per la lavorazione.

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