Oh fìgghje! escl. = Oh, figlio!
Variante: Uh, fìgghje müje! o anche Códdu fìgghje!, o Figghjarjille! (femm. figghjarèlle!)
È un’esclamazione propria di affetto, di solidarietà, rivolta verso qualcuno che si è fatto male o che si lamenta per qualche torto ricevuto.
Se il frugoletto, cadendo, comincia a frignare (anche se non si è sbucciato alcun ginocchio), la mammina lo solleva, lo abbraccia premurosa e gli sussurra con voce lamentosa: Oh fìgghje!.
Segue un cerimonia consolidata:
a) un bacio taumaturgo sulla parte dolorante che rimuove istantaneamente qualsiasi sofferenza anche futura:
b) una dose vendicativa di pedate al pavimento “cattivo” colpevole di aver provocato il ruzzolone con accompagnamento vocale : “Tèh, tèh!, Cattiiivo!””
Talvolta l’esclamazione diventa uno scherno, per beffeggiare gli adulti che si lamentano per ogni minima contrarietà che la vita riserva a tutti i viventi.
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