Turcenjille s.m. = Involtino
Piatto tipico molto rustico, da cucina povera di pastori.
Sono degli involtini confezionati con le stigghjöle, ossia con le frattaglie dell’agnello (trachea, polmoni, fegato, cuore) spezzettati e avvolti nel reticolo adiposo e stretti con il budello come un gomitolino.
Un piatto simile appartiene anche alla cucina greca, il kokoretsi (κοκορέτσι) (da Wikipedia)
In Abruzzo e in Molise sono chiamati in modo quasi uguale: le turcinelle. C’è la secolare transumanza che lega la Daunia a queste due Regioni, specie per i prodotti della pastorizia. Sono chiamati più o meno allo stesso modo nel Beneventano. Anche in Salento usano un termine molto simile: li turcinieddhi . In Terra di Bari ed in Basilicata vengono chiamati differentemente, ossia gnumerjiedde = gomitoletti.
Un “gomitolo” molto grande assume in tutta la Puglia il nome di cazzemarre (←clicca) Si mangiano preferibilmente arrostiti sulla brace e in second’ordine con le patate al forno, o anche a ragù.
I turcenjille si preparano anche con le interiora del maiale, ma sono meno gustosi, più grassi e indigesti
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