La jallüne fé l’öve, e au jàlle li dóške ‘u cüle
La gallina fa le uova e al gallo gli pizzica il culo.
C’è chi sa prendersi i meriti di un risultato positivo, e sa lamentarsi delle sue fatiche sofferte per ottenerlo, tacendo sul fatto che le pene sono state sofferte da altri.
Succede negli ambienti di lavoro. Il capo sa sempre mettersi in mostra: perciò i meriti sono tutti suoi.
I collaboratori invece, che hanno faticato, si sono fatti il mazzo così, sono quasi sempre ignorati, non sono nemmeno nominati, e men che meno additati per riconoscerne i meriti e dar loro un plauso.
Un po’ come la storia del mese di Maggio che si prende l’onore della fioritura di Aprile.
La voce verbale dóške viene dall’infinito (clicca→) dušké = dolere, bruciare
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