Jü pàrle e jü me ‘ndènde
Io parlo e io mi intendo.
Si pronuncia questa frase sentenziosa quando l’interlocutore non vuole capire, o fa finta di non capire una propria richiesta, e chiede a sua volta: “che dici?, che cosa hai detto?”
La replica è questa: io parlo e io m’intendo. Come per dire: ho formulato (in modo chiaro e inequivocabile) la mia richiesta e tu non fingi di non capire. Hai inteso bene!
Faccio un esempio.
Il creditore avanza la sua giusta richiesta al suo debitore:
Mattöje, arrecùrdete ca pò àmma parlé de coddu fàtte! = Matteo, ricordati che dopo dobbiamo parlare di quel fatto (dei soldi che mi devi dare, ovviamente).
Matteo seraficamente chiede: quàle fàtte? = Di quale fatto dobbiamo parlare noi due? Che ho da spartire con te?
Meh, jü pàrle e jü me ‘ndènde! = Beh, io parlo e tu sai bene di che parlo! (sottinteso: chitemmùrte! abbrev. ktm!)
Grazie al lettore Enzo Renato che mi ha dato l’imbeccata.
Grazie sig. Tonino per quello che sta facendo per Manfredonia perché la nostra identità sia sempre ancorata alle nostre radici.
Vengo a scriverle riguardo ai soprannomi.
Ho notato che ne mancano diversi.
Come faccio a mandarli, almeno quelli che io ricordo?
Giovanni Ognissanti
Semplice! Ho la email:
tonino1939@libero.it
Grazie per la preziosa collaborazione.
Tonino Racioppa