Cunzìglje de volpe, dammàgge de jaddüne
Consiglio di volpi, danno di galline.
Se si alleano dei furbi, dediti alle malefatte, lo fanno per danneggiare gli sprovveduti.
Scherzosamente si dice quando si vedono due o più ragazzini parlottare fra di loro: qualche monelleria è nell’aria.
Da notare che in francese per dire “danno” oltre che préjudice, e détriment, si dice dommage e in inglese damage.
Lo stesso proverbio è diffuso nel mondo contadino di tutto il Sud Italia.
. A Cerignola, esiste una variante, che tuttavia non cambia il succo dell’Adagio:
«Quanne i vulpe se cunzìgliene, achioude ’u gaddenoire.» = Quando le volpi si consigliano, chiudi il pollaio.
Nota linguistica.
“Gallina” si dovrebbe tradurre con jaddüne, come avviene correttamente con jaddenére = pollaio.
I giovani di oggi, ritenendo troppo “rustica” la desinenza –dde (cavadde, cepodde, cappjidde per cavallo, cipolla, cappello) l’ hanno “ingentilita” con -lle (cavalle, cepolle, cappjille, ecc.).
A mio giudizio si tratta di dialetto alterato, difforme dall’originale. Questa mutazione avviene solo da noi. Infatti a Monte Sant’Angelo, Mattinata, in tutti i paesi garganici non c’è stata alcun cambiamento simile.
Insomma faccio fatica ad accettarlo, ma non posso ostacolare questa tendenza.
Il dialetto, come qualsiasi lingua viva, è soggetta a inevitabili mutazioni nel corso dei decenni.
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